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Apple si concentra sulle batterie aprendo nuove posizioni di lavoro

Written By Unknown on Selasa, 31 Maret 2015 | 21.12

Da qualche settimana Apple è alla ricerca di nuove figure professionali da inserire all'interno del gruppo di lavoro che si occupa dello sviluppo di soluzioni di batteria, con una speciale attenzione verso i dispositivi iOS.

Almeno nove posizioni aperte nel corso dell'ultimo mese sono direttamente collegate con il mondo delle tecnologie di alimentazione. Tra le figure che Apple sta cercando vi sono un hardware manager, un firmware development manager, un battery pack engineering manager, un cell engineer e un electrical engineer.

Sebbene alcune delle figure ricercate potrebbero in qualche modo essere collegate al lavoro attorno alle batterie del nuovo MacBook, altre sembrano essere esplicitamente più orientate verso i dispositivi iOS. Tra queste figurano, ad esempio, un "battery life software engineer", un "power analytics engineer" e un "software power system engineer" e per tutte e tre viene richiesta la capacità di "ideare soluzioni innovative per migliorare l'autonomia della batteria e offrire al contempo esperienze di rilievo per l'utente finale".

L'autonomia operativa ha sempre rappresentato un aspetto molto delicato nello sviluppo dei dispositivi iOS. Con l'evoluzione ed il progresso delle funzionalità, la Mela si è spesso trovata nella condizione di dover trovare nuove strade per mantenere l'autonomia operativa ad un livello confrontabile almeno con quello dei prodotti delle precedenti generazioni.

Il passaggio verso iPhone di maggiori dimensioni, almeno nel caso di iPhone 6 Plus, ha messo a disposizione nuove possibilità. I futuri iPhone potrebbero potenzialmente sfruttare ancor di più il maggior spazio a disposizione, sempre che gli aggiornamenti hardware non vadano ad incidere ulteriormente sul consumo di energia.


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iPhone 6C esteticamente identico al predecessore: il flop si ripete?

Sebbene in assoluto iPhone 5C non sia stato un totale insuccesso, i numeri di vendita del modello in policarbonato di Apple non sono stati entusiasmanti come quelli dei modelli di fascia alta. E se pensiamo che il 5C era proprio il dispositivo creato per aggredire il mercato con una soluzione più alla portata di tutti per generare grandi volumi di vendite, è evidente che qualcosa sia andato storto rispetto alle più rosee previsioni in quel di Cupertino.

Apple iPhone 6C vs iPhone 5C

Ma potrebbe trattarsi di un "errore" che Apple apparentemente sembra ben disposta a ripetere. Nuove immagini di una presunta scocca del prossimo iPhone 6C, previsto secondo le indiscrezioni entro la fine dell'anno, potrebbero preannunciare l'arrivo di un dispositivo esteticamente identico, o quasi, al suo predecessore commercializzato dal 2013. La scocca resta sempre in policarbonato, così come saranno invariate le dimensioni del display, ancora una volta da 4".

Nelle line-up attuali delle diverse società mancano dispositivi con hardware di fascia alta e display di dimensioni così ridotte, ed Apple potrebbe voler coinvolgere con il nuovo modello una nicchia di pubblico ben precisa. Tuttavia, ci sentiamo di bocciare la scelta (ipotetica) di mantenere il vecchio design di iPhone 5C: se da una parte è un modus operandi non nuovo per la Mela, di contro ci troviamo di fronte ad un dispositivo con un banale guscio in plastica che non offre granché al mercato sul piano del design.

In più, iPhone 5C è sul mercato da circa due anni, e un nuovo modello con gli stessi connotati estetici potrebbe sapere oggi di già visto. Parliamo comunque di una novità non ufficiale trapelata da fonti non del tutto affidabili: le immagini sono apparse sul sito FutureSupplier, che mostra la scocca del nuovo modello. Il form factor è sostanzialmente identico, così come le finiture lucide ed il colore Pink. Cambiano alcuni dettagli, come il flash che sul prototipo ha una forma allungata per accomodare un doppio LED, come su iPhone 5S.

Sulla parte inferiore invece è diversa la disposizione delle griglie per altoparlante integrato e microfono: su iPhone 5C troviamo quattro fori allineati per l'altoparlante e un foro per il microfono sul lato opposto, vicino alla porta per le cuffie; mentre sul presunto iPhone 6C otto fori disposti su due righe per l'altoparlante e sei fori, sempre disposti su due righe, per il microfono.

Apple iPhone 6C vs iPhone 5C

Anche se venisse confermata la veridicità della scocca trapelata, questa da sola non conferma i piani di Apple circa il possibile rilascio di un nuovo modello da 4 pollici. La Mela potrebbe aver lanciato le fasi di ricerca per il modello per vagliare la possibilità di introdurre nuove funzionalità sul suo modello "economico" testandole su prototipi come quello apparso in foto. iPhone 6C sarà uno smartphone economico probabilmente solo in relazione ai canoni di Apple, ma secondo alcune indiscrezioni potrebbe avere un prezzo di listino inferiore rispetto al suo predecessore al lancio.


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PassMark BurnInTest Professional

scheda aggiornata 2 ore fa

Utility per verificare la stabilità del sistema. Tutti i sosttosistemi del pc vengono testati e "stressati" pesantemente e contemporaneamente, ciò consente di verificare oltre alle performance generali, anche la compatibilità di tutti i componenti del sistema. I dispositivi interessati al test sono: cpu, dischi, schede audio e video, RAM, scheda di rete e stampante.


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Gta 5: nuovi splendidi screenshot in 4K

Con questi screenshot Rockstar vuole dimostrare che la versione PC di Grand Theft Auto V è capace di sfruttare al meglio i più recenti hardware. Aveva già in passato annunciato il supporto alla risoluzione 4K, e adesso lo conferma con questi splendidi screenshot.

Più volte rimandata probabilmente per esigenze di ottimizzazione, la versione PC di quello che rimane uno dei più videogiochi più venduti degli ultimi anni offrirà delle caratteristiche esclusive. Al di là delle più avanzate dotazioni tecniche, offrirà una stazione radio inedita con delle tracce provenienti dal primo storico gioco della serie.

Rockstar fa inoltre sapere che è imminente la pubblicazione del trailer di lancio della versione PC di Gta 5. La versione PC del popolare free roaming è, infatti, attesa per il 14 aprile.

Per conoscere le specifiche necessarie per farlo girare cliccate qui.


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DRM Battlefield Hardline: troppi cambiamenti all'hardware invalidano l'attivazione del gioco

Written By Unknown on Minggu, 29 Maret 2015 | 21.12

Negli ultimi giorni è montata una polemica a proposito del DRM di Battlefield Hardline, poi parzialmente rientrata. Se si fanno cinque cambiamenti all'hardware del computer sul quale il gioco è installato in meno di 24 ore, infatti, non sarà più possibile accedere ai file di gioco di Battlefield Hardline.

Battlefield Hardline

Nel momento in cui si inserisce una nuova CPU o si cambia la scheda madre o la scheda video, infatti, l'hardware id # cambierà. Se ciò succede più di 5 volte nell'arco di una giornata, allora l'attivazione del gioco su Origin non sarà più considerata valida per quel giorno. Sarà poi possibile accedere al gioco nella giornata successiva.

Da una parte può essere fastidioso, dall'altra ovviamente non riguarda l'utente tradizionale, perché non farà mai tutti quei cambiamenti all'hardware in un giorno, malfunzionamenti a parte. Electronic Arts suggerisce a coloro che lavorano con il benchmarking di rivolgersi all'assistenza tecnica per trovare un modo per aggirare il limite.

Il nuovo sparatutto a tema poliziesco è disponibile dalla scorsa settimana. Per tutti i dettagli leggete la nostra recensione di Battlefield Hardline.


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Il 'game changer' di OnePlus è un drone, in arrivo ad aprile

All'inizio di questo mese di marzo, OnePlus ha rivelato che avrebbe annunciato un nuovo prodotto nel corso del mese di aprile. Sono passati diversi giorni e il dispositivo che secondo il produttore cinese dovrebbe cambiare le regole del gioco ancora non ha ricevuto alcuna conferma se non il fatto che pare non trattarsi ne di uno smartphone ne di un tablet.

Proprio in queste ore giungono infatti alcune importanti conferme secondo cui la nuova soluzione One Plus potrebbe non avere nulla a che fare con i dispositivi sopra citati ma nemmeno con una delle categorie di prodotto in maggiore diffusione, ovvero i wearable.

Durante una sessione di domande e risposte su Reddit, un esponente interno a OnePlus avrebbe infatti risposto ad alcune domande poste dagli utenti, una delle quali riguardava proprio il misterioso "game changer". La risposta pare chiara e senza interpretazioni alternative. Si tratta di un drone!

"È un drone, il DR-1, e inizieremo la distribuzione il prossimo mese". Le indicazioni sembrano a questo punto essere abbastanza chiare e una volta dato ciò per assodato ecco che anche alcune immagini teaser diffuse in questi giorni assumono un senso ben definito.

Non è ancora chiaro il perché della scelta di OnePlus di commercializzare un drone e ancora meno riusciamo a capire il motivo per cui lo stesso produttore lo definisca come un prodotto in grado di cambiare le regole del gioco. Forse per il prezzo? Se così fosse non si tratterebbe di una novità dato che OnePlus ha già un prodotto molto interessante da questo punto di vista, ovvero il già noto OnePlus One.


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Ascend P8, Intel Xeon Phi, Lytro Illum, Samsung NX500 e BloodBorne in TGtech

Nino apre questa puntata del TGTech parlando di IP-BOX, un piccolo accessorio che attraverso procedure di bruteforce riesce ad ottenere le password utilizzate su iPhone e iPad. Prova tutte le combinazioni possibili, fino a quando non riesce ad individuare quella corretta e consentire l'accesso ai dati. Nel TG potete trovare qualche particolare in più.

La parola passa a Davide, che parla di Huawei Ascend P8, il nuovo terminale del colosso cinese che sarà definitivamente svelato in un evento a Londra nei prossimi giorni. Proprio in queste ultime ore, in particolare, sono state diffuse le immagini di alcuni disegni progettuali dello smartphone cinese. Davide fa quindi il punto della situazione fra tutti questi rumor.

Paolo, invece, si concentra sulle nuove generazioni di soluzioni Intel Xeon Phi, per la prima volta anche in versioni dedicate all'installazione in socket. Knights Landing è il nome in codice con il quale viene indicata la prossima generazione di proposte Intel Xeon Phi. Si tratta di soluzioni utilizzate in varie forme all'interno di sistemi dedicati all'HPC così da velocizzare l'esecuzione di numerose tipologie di elaborazione.

Dall'alto della sua conoscenza scientifica, Andrea invece racconta degli esperimenti della Purdue University a proposito degli anodi per batterie ricavati dai materiali di imballaggio. I ricercatori hanno, infatti, individuato un metodo che permette di trasformare i piccoli pezzi di schiuma in nanoparticelle o nanofogli di carbonio in grado di operare meglio rispetto alla grafite che viene usata oggi negli anodi delle batterie agli ioni di litio. Nel TG Andrea spiega nei particolari come funziona il tutto.

Roberto cura poi l'argomento Lytro Illum, la Light Field Camera professionale che riesce a mettere a fuoco dopo aver scattato. Con un sensore da 40 megarays e un particolare sistema di microlenti la macchina riesce a riprendere intensità e colore, ma anche direzione dei raggi luminosi che passano per l'obiettivo, ricostruendo una mappa delle profondità degli oggetti ripresi. Passa poi a Samsung NX500, l'ultima nata della famiglia delle mirrorless del produttore coreano che arriva adesso in Italia a 749€. NX500 racchiude il cuore di NX1 in un corpo più compatto e più accessibile dal punto di vista del prezzo.

Chiude Rosario con il suo spazio dedicato ai videogiochi. L'avvenimento più rilevante della settimana nel mondo videoludico è stata l'uscita di Bloodborne, l'action rpg in esclusiva per PS4. Il nuovo videogioco della software house di Demon's Souls e dei Dark Souls ha ricevuto voti d'eccellenza da parte della critica del settore.


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Canon, dodicesimo anno al comando

Canon si conferma, per il dodicesimo anno consecutivo, il leader di mercato tra i produttori di fotocamere digitali a lenti intercambiabili.

Tutto è iniziato nel 2003 con la EOS 300D, che è stata la prima reflex digitale venduta ad un prezzo inferiore ai 1000 dollari, e che per questo è stata anche la prima reflex digitale a diffondersi tra il grande pubblico.


Da quel momento la gamma di reflex Canon ha continuato a crescere e frammentarsi, per consolidare il suo successo e aggredire ogni possibile segmento di consumatore - basti dire che, al momento, è possibile acquistare niente meno che 12 modelli diversi, contando anche le nuove 5DS / 5DS R di imminente introduzione.

Forse la scelta è persino troppo ampia, ma il mercato le da ragione e Canon non accenna a frenare la sua corsa: a inizio 2015 ha presentato come noto le EOS 5DS e 5DS R, le entry level EOS 760D e EOS 750D e la mirrorless EOS M3 - cinque nuovi corpi macchina in un sol colpo!

Tutto questo senza contare le ottiche ... La gamma EF, della quale è stato prodotto ad Aprile 2014 il centomilionesimo esemplare, conta attualmente 97 modelli includendo le lenti EOS Cinema.


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Ascend P8, Intel Xeon Phi, Lytro Illum, Samsung NX500 e BloodBorne in TGtech

Written By Unknown on Sabtu, 28 Maret 2015 | 21.12

Nino apre questa puntata del TGTech parlando di IP-BOX, un piccolo accessorio che attraverso procedure di bruteforce riesce ad ottenere le password utilizzate su iPhone e iPad. Prova tutte le combinazioni possibili, fino a quando non riesce ad individuare quella corretta e consentire l'accesso ai dati. Nel TG potete trovare qualche particolare in più.

La parola passa a Davide, che parla di Huawei Ascend P8, il nuovo terminale del colosso cinese che sarà definitivamente svelato in un evento a Londra nei prossimi giorni. Proprio in queste ultime ore, in particolare, sono state diffuse le immagini di alcuni disegni progettuali dello smartphone cinese. Davide fa quindi il punto della situazione fra tutti questi rumor.

Paolo, invece, si concentra sulle nuove generazioni di soluzioni Intel Xeon Phi, per la prima volta anche in versioni dedicate all'installazione in socket. Knights Landing è il nome in codice con il quale viene indicata la prossima generazione di proposte Intel Xeon Phi. Si tratta di soluzioni utilizzate in varie forme all'interno di sistemi dedicati all'HPC così da velocizzare l'esecuzione di numerose tipologie di elaborazione.

Dall'alto della sua conoscenza scientifica, Andrea invece racconta degli esperimenti della Purdue University a proposito degli anodi per batterie ricavati dai materiali di imballaggio. I ricercatori hanno, infatti, individuato un metodo che permette di trasformare i piccoli pezzi di schiuma in nanoparticelle o nanofogli di carbonio in grado di operare meglio rispetto alla grafite che viene usata oggi negli anodi delle batterie agli ioni di litio. Nel TG Andrea spiega nei particolari come funziona il tutto.

Roberto cura poi l'argomento Lytro Illum, la Light Field Camera professionale che riesce a mettere a fuoco dopo aver scattato. Con un sensore da 40 megarays e un particolare sistema di microlenti la macchina riesce a riprendere intensità e colore, ma anche direzione dei raggi luminosi che passano per l'obiettivo, ricostruendo una mappa delle profondità degli oggetti ripresi. Passa poi a Samsung NX500, l'ultima nata della famiglia delle mirrorless del produttore coreano che arriva adesso in Italia a 749€. NX500 racchiude il cuore di NX1 in un corpo più compatto e più accessibile dal punto di vista del prezzo.

Chiude Rosario con il suo spazio dedicato ai videogiochi. L'avvenimento più rilevante della settimana nel mondo videoludico è stata l'uscita di Bloodborne, l'action rpg in esclusiva per PS4. Il nuovo videogioco della software house di Demon's Souls e dei Dark Souls ha ricevuto voti d'eccellenza da parte della critica del settore.


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Il 'game changer' di OnePlus è un drone, in arrivo ad aprile

All'inizio di questo mese di marzo, OnePlus ha rivelato che avrebbe annunciato un nuovo prodotto nel corso del mese di aprile. Sono passati diversi giorni e il dispositivo che secondo il produttore cinese dovrebbe cambiare le regole del gioco ancora non ha ricevuto alcuna conferma se non il fatto che pare non trattarsi ne di uno smartphone ne di un tablet.

Proprio in queste ore giungono infatti alcune importanti conferme secondo cui la nuova soluzione One Plus potrebbe non avere nulla a che fare con i dispositivi sopra citati ma nemmeno con una delle categorie di prodotto in maggiore diffusione, ovvero i wearable.

Durante una sessione di domande e risposte su Reddit, un esponente interno a OnePlus avrebbe infatti risposto ad alcune domande poste dagli utenti, una delle quali riguardava proprio il misterioso "game changer". La risposta pare chiara e senza interpretazioni alternative. Si tratta di un drone!

"È un drone, il DR-1, e inizieremo la distribuzione il prossimo mese". Le indicazioni sembrano a questo punto essere abbastanza chiare e una volta dato ciò per assodato ecco che anche alcune immagini teaser diffuse in questi giorni assumono un senso ben definito.

Non è ancora chiaro il perché della scelta di OnePlus di commercializzare un drone e ancora meno riusciamo a capire il motivo per cui lo stesso produttore lo definisca come un prodotto in grado di cambiare le regole del gioco. Forse per il prezzo? Se così fosse non si tratterebbe di una novità dato che OnePlus ha già un prodotto molto interessante da questo punto di vista, ovvero il già noto OnePlus One.


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DRM Battlefield Hardline: troppi cambiamenti all'hardware invalidano l'attivazione del gioco

Negli ultimi giorni è montata una polemica a proposito del DRM di Battlefield Hardline, poi parzialmente rientrata. Se si fanno cinque cambiamenti all'hardware del computer sul quale il gioco è installato in meno di 24 ore, infatti, non sarà più possibile accedere ai file di gioco di Battlefield Hardline.

Battlefield Hardline

Nel momento in cui si inserisce una nuova CPU o si cambia la scheda madre o la scheda video, infatti, l'hardware id # cambierà. Se ciò succede più di 5 volte nell'arco di una giornata, allora l'attivazione del gioco su Origin non sarà più considerata valida per quel giorno. Sarà poi possibile accedere al gioco nella giornata successiva.

Da una parte può essere fastidioso, dall'altra ovviamente non riguarda l'utente tradizionale, perché non farà mai tutti quei cambiamenti all'hardware in un giorno, malfunzionamenti a parte. Electronic Arts suggerisce a coloro che lavorano con il benchmarking di rivolgersi all'assistenza tecnica per trovare un modo per aggirare il limite.

Il nuovo sparatutto a tema poliziesco è disponibile dalla scorsa settimana. Per tutti i dettagli leggete la nostra recensione di Battlefield Hardline.


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Canon, dodicesimo anno al comando

Canon, dodicesimo anno al comando

"Canon si conferma, per il dodicesimo anno consecutivo, leader nel mercato delle fotocamere digitali a lenti intercambiabili in termini di numero di unità vendute nel mondo. "

Canon si conferma, per il dodicesimo anno consecutivo, il leader di mercato tra i produttori di fotocamere digitali a lenti intercambiabili.

Tutto è iniziato nel 2003 con la EOS 300D, che è stata la prima reflex digitale venduta ad un prezzo inferiore ai 1000 dollari, e che per questo è stata anche la prima reflex digitale a diffondersi tra il grande pubblico.


Da quel momento la gamma di reflex Canon ha continuato a crescere e frammentarsi, per consolidare il suo successo e aggredire ogni possibile segmento di consumatore - basti dire che, al momento, è possibile acquistare niente meno che 12 modelli diversi, contando anche le nuove 5DS / 5DS R di imminente introduzione.

Forse la scelta è persino troppo ampia, ma il mercato le da ragione e Canon non accenna a frenare la sua corsa: a inizio 2015 ha presentato come noto le EOS 5DS e 5DS R, le entry level EOS 760D e EOS 750D e la mirrorless EOS M3 - cinque nuovi corpi macchina in un sol colpo!

Tutto questo senza contare le ottiche ... La gamma EF, della quale è stato prodotto ad Aprile 2014 il centomilionesimo esemplare, conta attualmente 97 modelli includendo le lenti EOS Cinema.


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Advanced Codec per Windows 7 e 8

Written By Unknown on Jumat, 27 Maret 2015 | 21.12

scheda aggiornata 1 ora fa

Noto in precedenza con il nome di Win7codecs, questo pacchetto che comprende codec audio e video specifici per l'utilizzo con sistemi operativi Windows 7. Queste le novità implementate nell'ultima versione:

- update LAV filters
- update Icaros
- support Dolby Atmos audio
- improved HEVC decoding
- Allow HEVC hardware acceleration
- improved subtitle support

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Toshiba, ecco i nuovi chip memoria BiCS a 48 layer

Da qualche tempo i chip NAND Flash, soprattutto quelli destinati agli SSD, sono in grado di sfruttare una struttura 3D a livello di singole celle nei package. Un esempio concreto viene da Samsung, con i chip a 24 e 32 layer utilizzate nelle più recenti linee SSD. I vantaggi sono numerosi, non ultimi quelli di poter ottenere capienze superiori in rapporto allo spazio occupato e prestazioni sempre più elevate.

Toshiba

Recentemente anche Intel e Micron hanno scelto una strada simile nello sviluppo e nella definizione della roadmap riferita ai chip NAND Flash, di cui abbiamo parlato in questa notizia. Non stupisce quindi che anche un colosso come Toshiba presenti la propria generazione di chip NAND Flash a più layer, stabilendo però un primato per quanto riguarda il numero, ovvero ben 48.

Il comunicato Toshiba è davvero stringato, motivo per cui non siamo nelle condizioni di poter scendere molto nel dettaglio; quello che si sa è che la tecnologia è denominata BiCS e che la tipologia di chip è un 2 bit per cell, con package da 128 Gigabit (ovvero 16GB, che affiancato ad altri identici vanno a formare poi il quantitativo totale in termini di capienza di un SSD).


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Standard codecs per Windows 7 e Windows 8

scheda aggiornata 2 ore fa

Noto in precedenza con il nome di Windows 8 Codecs, questo pacchetto che comprende codec audio e video specifici per l'utilizzo con sistemi operativi Windows 8 e Windows 7. Queste le novità implementate nell'ultima versione:

- update LAV filters
- update Icaros
- support Dolby Atmos audio
- improved HEVC decoding
- Allow HEVC hardware acceleration
- improved subtitle support

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Disponibile Pillars of Eternity, il seguito spirituale di Baldur's Gate

L'avvenimento viene festeggiato con la pubblicazione del "release trailer", che riportiamo in questa pagina. Pillars of Eternity è un gioco di ruolo classico sviluppato da quella Obsidian Entertainment che è formata da alcuni degli autori degli rpg che hanno fatto la storia dei videogiochi, come Feargus Urquhart (CEO), Chris Parker (COO), Darren Monahan (CIO), Chris Avellone (CCO) e Chris Jones (CTO).

Pillars of Eternity

Il progetto è stato finanziato con l'aiuto dei giocatori: 70 mila "backer", infatti, hanno contribuito alla realizzazione di Pillars of Eternity. Il gioco è stato creato con lo spirito che contrassegnava i grandi classici del passato con Infinity Engine come Baldur's Gate e Icewind Dale.

"Quando arrivano momenti come quello del lancio di un gioco su cui hai lavorato così tanto ti sembra tutto surreale", ha detto in un comunicato Feargus Urquhart, CEO di Obsidian Entertainment. "Oggi è il culmine di un duro lavoro di due anni, ma è diverso rispetto al lancio di un gioco normale. Vista la situazione in cui versava Obsidian quando abbiamo iniziato a lavorare su Pillars of Eternity, il lancio di oggi segna l'inizio di un nuovo capitolo nella storia della nostra software house. Saremo sempre grati a tutti i nostri fans e a tutti i nostri sostenitori per aver reso possibile questo momento. Speriamo vivamente di poter ricompensare questa fiducia".

"È un raro privilegio far parte di un progetto intriso di passione come Pillars of Eternity", ha aggiunto Fredrik Wester, CEO di Paradox Interactive. "Abbiamo promesso a Obsidian che avremmo fatto il possibile per consentire loro di mantenere le promesse fatte ai sostenitori. Diversi di noi qui in Paradox erano già 'backer' su Kickstarter e quindi ci siamo sentiti subito coinvolti nel progetto. Vedere la passione messa da Obsidian in questo lavoro è stato di ispirazione per tutti noi".

Pillars Of Eternity fu rivelato nel 2012 come Project Eternity. Obsidian prometteva un gioco di ruolo basato su party e con visuale isometrica che rendesse omaggio a grandi classici del passato come Baldur's Gate e Planescape Torment. Con un obiettivo di finanziamento iniziale di 1,1 milioni di dollari, il gioco infranse tutti i record di Kickstarter, raccogliendo 4 milioni di dollari. A marzo 2014, Obsidian ha raggiunto un accordo con Paradox Interactive per la distribuzione del gioco.

In Pillars of Eternity il giocatore può configurare il proprio personaggio scegliendo tra le sei razze disponibili: Human, Aumaua, Dwarf, Elf, Godlike e Orlan. Vivrà un'avventura in un vasto mondo di gioco con un gameplay incentrato su un sistema di regole originale ma che allo stesso tempo si ispira alle regole del classici giochi di ruolo mischiate a quelle dei moderni giochi di ruolo cartacei.

Pillars of Eternity si può adesso acquistare sul sito ufficiale o su GOG.com per la versione DRM-free.
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HyperX Predator PCIe, top di gamma SSD in casa Kingston

Written By Unknown on Kamis, 26 Maret 2015 | 21.12

Kingston ha da tempo lanciato una vasta gamma di prodotti della famiglia HyperX, destinati al pubblico casalingo che va alla ricerca delle massime prestazioni per il proprio PC. Esistono quindi serie HyperX che vanno dalle memorie alle cuffie, dai dongle USB agli SSD.

In questi giorni Kingston ha presentato SSD HyperX Predator PCIe, che va a collocarsi nella fascia più alta degli SSD proposti dall'azienda, sempre destinati al pubblico enthusiast a cui non bastano i "normali" SSD con interfaccia SATA 6Gbps e relative limitazioni. I nuovi SSD Kingston sfruttano quindi l'interfaccia PCIe, che portano il transfer rate massimo a 1400MB/s in lettura e 1000MB al secondo in scrittura con il modello da 480GB, mentre il meno capiente e più economico 240GB vede la velocità di scrittura scendere a 600MB al secondo.

Il controller utilizzato è il Marvell 88SS9293, mentre sul form factor l'offerta si articola in due soluzioni possibili. La prima prevede l'utilizzo del form factor M.2, presente in alcune schede madri di recente realizzazione. Chi non disponesse di questo connettore può optare sul form factor HHHL (half-height half-length). Di cosa si tratta? Fondamentalmente di un adattatore da collegare alla scheda madre come se fosse una scheda video, nel quale inserire HyperX Predator nel formato M.2. Di seguito le sigle dei modelli specifici:

SSD PCIe HyperX Predator

Part Number Caratteristiche
SHPM2280P2/240G Form factor M.2, 240GB
SHPM2280P2/480G Form factor M.2, 480GB
SHPM2280P2H/240G Form factor HHHL, 240GB
SHPM2280P2H/480G Form factor HHHL, 480GB
SHPM2280P2H/960G Form factor HHHL, 960GB

I più attenti avranno notato che abbiamo nominato solo due modelli, 240GB e 480GB, mentre nella tabella si vede anche un 960GB con form factor HHHL; si tratta di un modello che arriverà fra due o tre mesi, ma che attualmente non viene commercializzato. Le unità SSD HyperX Predator sono dotate di 3 anni di garanzia e supporto tecnico gratuito.


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CCleaner Portable

scheda aggiornata 1 ora fa

CCleaner Portable è una particolare versione del ben noto tool CCleaner appositamente realizzata per essere utilizzata e trasportata su pen drive USB. Le funzionalità sono divise in quattro macro-aree denominate Cleaner, Registry, Tools e Options; in queste differenti sezioni sono organizzati semplici ma validi strumenti per la pulizia del sistema e del registro.


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CCleaner standard

scheda aggiornata 2 ore fa

Software che permette di eliminare dal proprio sistema files inutili, come ad esempio file temporanei, informazioni legate alla history del browser, ai files recentemente aperti. Non mancano poi strumenti per agire sui programmi avviati allo startup o per disinstallare applicazioni; questi tools ovviamente vanno usati solo se le consuete modalità di disinstallazione non hanno garantito il risultato sperato. Queste le principali modifiche introdotte dall'ultima release:

What's New:

- Added Firefox 7.0 Beta support.
- Added Firefox 6.0 Final support.
- Added IE 9.0.2 support.
- Added Safari 5.1 binarycookies file cleaning and management.
- Added cleaning for MS Search, Cached Fonts, RegEditX,
SpeedBit DAP, Spyware Terminator, SUPERAntiSpyware,
Acrobat Distiller 10 and Foxit Reader 5.0.
- Improved cleaning for Internet Download Accelerator.
- Improved Opera 9 Last Download Location cleaning.
- Improved accuracy and reliability for free space and entire drive wiping.
- Improved Safari local storage cleaning.
- Improved Google Chrome "Saved Form Information" and "Saved Passwords" cleaning.
- Updated various translations.
- Minor optimization tweaks.

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Nuovi processori Core i3 e Pentium in arrivo, ma ancora della famiglia Haswell

Nel corso del terzo trimestre dell'anno Intel renderà disponibili i primi processori basati su architettura Skylake, nome in codice che contraddistingue le soluzoni della famiglia Core costruite con tecnologia. Questo tuttavia non limiterà Intel nel lancio di nuovi processori basati su architettura Haswell, con modelli appartenenti alle famiglia Core i3 e Pentium.

Nella tabella seguente le specifiche tecniche dei nuovi processori attesi al debutto, così come indicato dal sito CPU-World.

Modello

Cores Threads Clock Cache L3 GPU TDP
Core i3-4370T 2 4 3,3GHz 4MB HD4600 35Watt
Core i3-4170T 2 4 3,2GHz 3MB HD4400 35Watt
Core i3-4170 2 4 3,7GHz 3MB HD4400 54Watt
Pentium G3470 2 2 3,6GHz 3MB HD 53Watt
Pentium G3460T 2 2 3GHz 3MB HD 35Watt
Pentium G3260T 2 2 2,9GHz 3MB HD 35Watt
Pentium G3260 2 2 3,3GHz 3MB HD 53Watt

Sono tutte soluzioni di tipo dual core, con la tecnologia HyperThreading che è abilitata nelle soluzioni della famiglia Core i3 mentre è assente in quelle Pentium. Il TDP varia da un minimo di 35 Watt sino a 53-54 Watt per le versioni sprovviste di suffisso T: in entrambi i casi si tratta di valori compatibili con sistemi di raffreddamento dalle dimensioni contenute.

Da segnalare come le CPU Core i3 adottino GPU dalla superiore potenza di calcolo, con i modelli HD4600 e HD4400 a seconda delle versioni di processore, rispetto alla grafica Intel HD abbinata ai processori Pentium. Questo è un approccio abitualmente seguito da Intel, così da meglio diversificare le proprie proposte in funzione del prezzo d'acquisto al quale vengono proposte pur restando invariata l'architettura alla base della componente CPU.


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Con Pony Express le bollette si ricevono e pagano su Gmail

Written By Unknown on Rabu, 25 Maret 2015 | 21.12

Che la missione di Google sia quella di organizzare e gestire ogni singolo aspetto della nostra vita non è di certo una novità, e con Pony Express vuole aggiungere un ulteriore tassello al novero di funzionalità che ci propone. Si tratta di un'opzione che ci consentirà a breve non solo di ricevere le bollette nella nostra inbox di Gmail, ma anche di pagarle senza la necessità di lasciare il client.

Pony Express

A rivelare la novità è stato il sito statunitense Re/code, che è venuto in possesso di documenti riservati e ha rilasciato alcuni screenshot provenienti da un aggiornamento non ancora pubblico dell'applicazione Gmail ufficiale. Come spesso abbiamo visto con le novità in arrivo da Mountain View, tuttavia, la nuova feature potrebbe arrivare in un primo momento solo per gli utenti degli States.

Una volta configurate le nostre credenziali, come nome, indirizzo e Social Security, sarà un ente di terze parti ad avere il compito di verificare la loro idoneità. L'utente dovrà poi procedere inserendo i dati di una propria carta di credito, debito o di un conto bancario per riuscire a ricevere e pagare le bollette sia attraverso il client Gmail, che con Inbox.

Nei documenti portati alla luce da Re/code si scopre che Google sta collaborando con le compagnie che si occupano di stampare le bollette o inviarle via email, e non con i fornitori dei servizi correlati alle bollette stesse. È probabile che Google stia trattando con entrambe le tipologie di aziende, ma non possiamo dirlo con certezza attraverso la documentazione trapelata negli scorsi giorni.

Pony ExpressPony Express

La novità è prevista per il debutto per l'ultimo trimestre del 2015 e al momento non crediamo possa divenire realtà in tempi brevissimi anche in Italia. Gestire quantitativi di denaro è un'opzione che i vari big del mercato non vogliono perdere negli ultimi tempi: la stessa Google aveva inserito la possibilità di effettuare e ricevere pagamenti su Gmail, funzionalità che anche Facebook ha pensato di sposare nelle ultime settimane.


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Amazon Fire TV Stick: arriva in Europa l'alternativa più potente a Chromecast

Amazon Fire TV Stick rappresenta l'ultimo assalto del colosso dell'e-commerce di Jeff Bezos nel mercato multimediale. È un piccolo dongle HDMI economico che vanta caratteristiche simili a Google Chromecast ed è proposto ad un prezzo di listino comparabile. Tuttavia l'hardware integrato è decisamente più potente, e le capacità della chiavetta di Amazon più invitanti.

Amazon Fire TV Stick

Proprio su questo aspetto aveva battuto Amazon in fase di presentazione: "Fire TV Stick è l'accessorio per il media streaming più potente disponibile in commercio", recitava il comunicato. Il cuore della piccola chiavetta è un processore dual-core supportato da 1GB di RAM, mentre lo spazio di archiviazione flash è di ben 8GB. La chiavetta si collega a un dispositivo esterno via Wi-Fi grazie all'antenna dual-band integrata.

Amazon Fire TV Stick era stata annunciata lo scorso mese di ottobre come esclusiva per il mercato americano, ma nelle scorse ore ha fatto una prima apparizione anche in Europa, nello specifico in Germania e Regno Unito. Giusto in tempo per ricevere l'ultimo aggiornamento: la Fire TV Stick può adesso accogliere un pendrive USB per espandere notevolmente lo spazio di storage, e supporta connessioni Wi-Fi con modalità di autenticazione via web.

In più, la chiavetta consente adesso di inviare l'audio via Bluetooth ad auricolari esterni. L'arrivo in Germania e Regno Unito fa ben sperare circa un possibile approdo anche in altri stati europei, fra cui l'Italia. Potrebbe essere quindi solo questione di tempo prima di vedere la Fire TV Stick anche nel Belpaese, ad un prezzo simile a quello tedesco, 39€. In Regno Unito viene proposta a 35 sterline, ma gli utenti Prime possono accedere a succulente scontistiche.

Chi ha già sottoscritto un abbonamento Prime può riceverla a 19 sterline, mentre chi sottoscrive l'abbonamento insieme all'acquisto di Fire TV Stick può ottenere quest'ultima a 7£. L'offerta scade fino a giovedì, mentre le prime spedizioni partiranno non prima del 15 aprile.


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Il gatto diventa fotografo. E ha un account Instagram

Il gatto diventa fotografo. E ha un account Instagram

"Incrociate le dita con noi e sperate che davvero Catstacam non diventi mai un prodotto commerciale al di là di prototipi. Altrimenti un giorno un gatto potrebbe avere su Instagram più follower di voi"

Gattini. Sono loro i veri protagonisti del web. Avete un contenuto che volete venga condiviso e diventi virale? Piazzateci dentro la foto di un gatto o meglio qualche video divertente di gatti che fanno cose. Oggi potete andare anche un passo oltre: usare le foto scattate direttamente dal vostro gatto. L'animale le scatta e le condivide sul suo account Instagram.

State per condividere questa notizia sulla pagina "Ah, ma non è...": purtroppo sappiate che è vera. Maledettamente vera. Catstacam è una fotocamera 'indossabile' da collare che riprende sei foto al minuto e le condivide sull'account Instagram del gatto non appena arriva nel raggio di una rete Wi-Fi. Il progetto è marchiato Whiskas, il noto produttore di cibo per gatti, e al momento è in fase di test da parte di Whiskas Australia, sulla cui pagina Facebook potete trovare anche gli scatti più 'significativi'. C'è anche un video che racconta di cosa si tratta.

C'è da augurarsi che sia solo una trovata pubblicitaria, non è infatti stata fissata nessuna data per il lancio di un prodotto commerciale: sono molte le domande a cui bisognerebbe dare risposta. Davvero qualcuno oltre al padrone seguirebbe l'account Instagram di un gatto? Inoltre, allo stato attuale non è chiaro cosa possa succedere se il gatto riprende scene 'che non dovrebbe riprendere', visto che le foto sono caricate sul web in modo automatico. Come la si mette in questo caso con la privacy: è forse il particolare che più ci fa propendere per una trovata pubblicitaria. Speriamo di non sbagliarci.


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Standard codecs per Windows 7 e Windows 8

scheda aggiornata 2 ore fa

Noto in precedenza con il nome di Windows 8 Codecs, questo pacchetto che comprende codec audio e video specifici per l'utilizzo con sistemi operativi Windows 8 e Windows 7. Queste le novità implementate nell'ultima versione:

- update LAV filters
- update Icaros
- support Dolby Atmos audio
- improved HEVC decoding
- Allow HEVC hardware acceleration
- improved subtitle support

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Cosa aspettarci dal nuovo iOS, le ultime novità dalla beta

Written By Unknown on Selasa, 24 Maret 2015 | 21.12

L'ultima beta di iOS 8.3 è stata divulgata agli sviluppatori lo scorso 12 marzo, ma solo nel fine settimana i vari tester hanno individuato alcune funzionalità aggiuntive non specificate dai changelog ufficiali. Aggiunte volte a migliorare l'esperienza d'uso con l'assistente vocale, Siri, e a facilitare il download delle app gratuite su App Store, ma la data per il rilascio al pubblico non è stata ancora ufficializzata.

iOS 8.3 beta 3

iOS 8.3 Beta 3 consente di avviare una chiamata in vivavoce senza avere alcun accesso al dispositivo. Se prima era necessario premere il tasto relativo nell'interfaccia della chiamata, adesso sarà un'operazione del tutto "hands-free", come in effetti sembrerebbe logico. Basterà pronunciare le parole "Hey Siri, chiama [nome in rubrica] in vivavoce" che verrà lanciata la chiamata utilizzando l'altoparlante dello smartphone e non l'audio in capsula.

Con il prossimo iOS cambierà anche la gestione del download delle applicazioni gratuite su App Store. Nelle Impostazioni c'è una nuova finestra all'interno della sezione iTunes e App Store, "Password Settings", che consente di accedere a nuove opzioni. Oltre alle "Richiedi sempre" e "Richiedi dopo 15 minuti" per acquisti in-app e nello store prima presenti nel menu Restrizioni, troveremo anche "Richiedi password" sotto il campo Download gratis.

La voce non è ancora funzionale nella versione attuale disponibile al pubblico, ma prevede naturalmente di effettuare download di applicazioni gratis senza avere la necessità di accedere con il proprio log-in nello store. Nelle beta precedenti erano state introdotte nuove emoji con più razze e situazioni diversificate, mentre la tastiera che appare durante l'immissione di un URL su Safari è stata modificata per evitare di schiacciare il tasto del punto al posto dello spazio, e viceversa.

Apple ha anche parlato ufficiosamente di iOS 9 lo scorso mese, in cui fonti anonime avevano rivelato che si tratterà di una versione di transizione, senza troppi orpelli aggiuntivi ma basata soprattutto su ottimizzazioni del codice. Sembra che la Mela voglia riportare la granitica fluidità e stabilità delle versioni precedenti nel sistema operativo, divenute un po' altalenanti da iOS 7 in poi. La società è già al lavoro su iOS 9, che verrà probabilmente rilasciato in beta (pubblica?) nel mese di maggio dopo l'annuale WWDC.


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Windows 7 Manager

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility che guida all'ottimizzazione dei parametri di funzionamento del sistema operativo Windows 7. Queste le principali caratteristiche tecniche del programma, così come indicate dallo sviluppatore:

  • Add Windows Defender Status Manager in Security Components.
  • Add more programs for cleaning privacy.
  • Fix the bug that LiveUpdate will not be closed with Main program.
  • Perfect the ball tip, not closed automatically and you can touch screen for tips.
  • Fix other some bugs.

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Process Lasso

scheda aggiornata 2 ore fa

Process Lasso ottimizza l'esecuzione dei processi in corso intervenendo sui parametri di affinità e di priorità. Questo software può essere utile per rendere più fluido e reattivo il sistema, inoltre gli utenti più evoluti potranno accedere a personalizzazione e ottimizzazioni aggiuntive.


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Sino a 3.400 MHz con il kit memorie DDR4 di Corsair

Una frequenza di clock ufficiale di 3.400 MHz: è questo quanto promette Corsair con il kit memoria Dominator Platinum DDR4 3.400 MHz, una proposta che abbina il nuovo standard DDR4 per schede madri basate su chipset Intel X99 ad una frequenza di clock estremamente elevata.

Ad una frequenza di clock così elevata si arriva solo attraverso un attento abbinamento con la scheda madre. Corsair ha optato per il modello Gigabyte X99-SOC Champion, una scheda specificamente sviluppata per l'abbinamento con i processori Intel della famiglia Haswell-E pensando alle necessità dell'utente più appassionato di overclocking. E' ipotizzabile che nelle prossime settimane Corsair possa estendere la lista di compatibilità anche ad altri prodotti basati su chipset X99.

corsair_dominator_ddr4_3400.jpg (75123 bytes)

Il kit è composto da 4 moduli DDR4 ciascuno da 4 Gbytes di capacità, per un totale di 16 Gbytes. I timings abbinati alla frequenza di clock di 3.400 MHz sono quelli di 16-18-18-36. A caratterizzare i moduli il sistema di raffreddamento DHX Technology, che vede l'utilizzo di un dissipatore di calore a diretto contatto con il PCB e i moduli memoria.

Queste memorie sono state utilizzate nei giorni scorsi per ottenere, in abbinamento alla scheda madre Gigabyte X99-SOC Champion, una frequenza di clock record di 4.365,6MHz abbinando un sistema di raffreddamento ad azoto liquido. Le memorie sono proposte a 999 dollari, tasse escluse, nel mercato nord americano in abbinamento a garanzia a vita. Una cifra a dir poco elevata per un kit specialistico, di fatto interessante solo per gli appassionati di overclock di alto livello.


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Rilasciato l'aggiornamento Adobe Camera Raw 8.8

Written By Unknown on Senin, 23 Maret 2015 | 21.12

Adobe ha reso disponibile la versione 8.8 del suo Camera Raw 8.8 per Photoshop CC e CS6. Con questo update, Camera Raw supporta ora nuove fotocamere Casio, Canon, Fujifilm, Hasselblad, Nikon, Olympus e Panasonic, oltre a un gran numero di nuovi obiettivi.

Ecco l'elenco completo delle fotocamere: Casio EX-ZR3500, Canon EOS 750D e 760D, Fujifilm X-A2 e XQ2, Hasselblad Stellar II, Nikon D5500, Olympus OM-D E-M5 II, Panasonic Lumix DMC-GF7 e Lumix DMC-TZ70/71.

Tra le nuove ottiche supportate, delle quali è cioè presente un profilo per la correzione delle aberrazioni, segnaliamo i due nuovi zoom Canon EF 24-85mm f3.5-4.5 USM e Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS II USM, i Nikon AF NIKKOR 14mm f/2.8D ED, Nikon AF-S DX NIKKOR 55-200mm f/4-5.6G ED VR II, Nikon AF-S NIKKOR 300mm f/4E PF ED VR e Nikon NIKKOR 50mm f/1.2 AIS, i Tamron SP 15-30mm F/2.8 Di VC USD, Tamron 16-300mm F/3.5-6.3 DiII PZD MACRO, Tamron 28-300mm F/3.5-6.3 Di PZD, Tamron SP 70-200mm F/2.8 Di USD, Tamron SP 150-600mm F/5-6.3 Di USD, Tamron SP 90mm F/2.8 Di MACRO 1:1 USD, Sigma 18-200mm F3.5-6.3 DC MACRO OS HSM, Sigma 50mm F1.4 DG HSM Art, Sony FE 16mm F3.5 Fisheye, Sony FE 21mm F2.8, Sony FE 24-240mm F3.5-6.3 OSS, Sony FE 28mm F2, Sony FE 35mm F1.4 ZA, Sony FE 90mm F2.8 Macro G OSS.  

Oltre al supporto di nuovo hardware, l'aggiornamento 8.8 porta con sé il consueto bug fix che, questa volta, coinvolge la EOS 70D (magenta "strillato" a certe sensibilità ISO), Pentax (sovra-correzione dell'effetto vignetta per il Pentax FA645 MACRO 120mm F4), Zeiss (corretto il problema dei dati EXIF per l'Otus 85mm f/1.4 e la sovra-correzione della vignettatura per il Distagon T 1,4_35 ZM) e Sigma (aggiornato il profilo del 150-600mm F5-6.3 DG OS HSM per riflettere le modifiche apportate da Sigma con il nuovo firmware).

L'aggiornamento può essere scaricato direttamente all'interno di Creative Cloud, oppure da questo indirizzo.

Gli utenti di Lightroom dovranno invece avere ancora qualche giorno di pazienza. Nel frattempo, per aprire i file prodotti da una delle nuove fotocamere all'interno dell'applicazione, possono utilizzare il DNG converter scaricabile a questo indirizzo.


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Via la spazzatura dai Galaxy S6 e S6 Edge: il bloatware si potrà disinstallare

Mancano ancora poche settimane all'arrivo dei nuovi Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, ma ci sono novità decisamente positive all'orizzonte. Fra gli smartphone più interessanti e innovativi allo scorso Mobile World Congress, i nuovi gioiellini sudcoreani arriveranno con meno "bloatware" preinstallato, ma c'è di più: molte delle app native, incluse quelle proprietarie, potranno essere rimosse del tutto.

Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, app native rimovibiliSamsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, app native rimovibili

Lo ha rivelato un utente sul forum XDA che ha pubblicato alcune immagini che ritraggono l'interfaccia pensata per la TouchWiz per l'eliminazione delle app che non ci interessano. Si tratta di una funzionalità che accompagna la possibilità di "disabilitarle", presente da tempo all'interno della personalizzazione di Android made in Samsung.

In precedenza, in sostanza, i dispositivi Samsung consentivano di eliminare le app solo dal drawer, ma le stesse rimanevano nel dispositivo, occupando spazio nella memoria di archiviazione destinabile ad altri contenuti. Con la nuova versione della TouchWiz presente sui nuovi top di gamma sarà invece possibile disinstallarle del tutto e rimuoverne ogni traccia dalla memoria flash.

Il tutto senza la necessità di disporre di accessi di root. Bisogna specificare tuttavia che la novità potrebbe essere stata introdotta in ottemperanza ad una legge vigente da non molto in Corea del Sud, quindi se nello stato asiatico è decisamente probabile la sua implementazione, non possiamo dirlo con altrettanta certezza anche per gli altri mercati.

La stessa Samsung ha specificato che l'argomento "bloatware" è molto sentito dai vertici della società: quest'anno i coreani hanno voluto lanciare uno smartphone perfetto e fin quanto possibile esente da critiche e, nonostante qualche strafalcione (mancanza di micro-SD, batteria non rimovibile), è riuscita a correggere il sito su alcune magagne storiche della propria line-up di fascia alta.

Oltre al design, finalmente degno di nota e comparabile ai concorrenti, fra queste troviamo il software, adesso di molto alleggerito e con molte app potenzialmente disinstallabili, con la speranza che quest'ultima funzionalità sia estesa anche nelle versioni internazionali e non solo nella madrepatria del gigante dell'elettronica di consumo.


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$4.500 spesi in Fifa: direttore Banca Mondiale potrebbe far causa a Microsoft

Un dirigente della Banca Mondiale ha ammesso di aver considerato l'azione legale contro Microsoft dopo essersi accorto che il figlio tredicenne aveva speso 4.500 dollari per avero continuato ad acquistare dei calciatori nella modalità Ultimate Team di Fifa anche a distanza di sette mesi dall'uscita del gioco.

Dopo aver scritto su Medium, Jeremy Hillman ha scatenato una serie di reazioni sui social e sui blog. Si torna, insomma, a parlare del solito problema degli acquisti in-app e di come la dipendenza a certi videogiochi porti a continuare a fare acquisti del genere anche dopo diversi mesi dal rilascio dei giochi.

Hillman, così come racconta su Medium, si è reso conto che la sua carta di credito era stata utilizzata per acquisti per 109 dollari effettuati tramite uno store Microsoft. All'inizio pensava che tale cifra fosse dovuta al rinnovo del proprio abbonamento a Office 365. Ma è riuscito a costringere il figlio a confessare e quest'ultimo ha ammesso che aveva usato la carta di credito del padre per acquistare dei calciatori nella modalità Ultimate Team di Fifa sulla sua Xbox.

Dopo aver chiamato Microsoft per chiedere un rimborso, Hillman si è reso conto che il figlio aveva speso complessivamente 4.500$ in acquisti in-app in Fifa in sette mesi. Hillman, che è direttore delle comunicazioni aziendali presso la Banca Mondiale, ha aggiunto che Microsoft si è rifiutata di rimborsare i soldi spesi dal figlio in Fifa.

"Secondo la nostra policy aziendale, tutti gli acquisti finalizzati non sono rimborsabili", è la risposta ricevuta da Microsoft. In quella stessa comunicazione viene spiegato che per ogni acquisto fatto è stata mandata un'email all'indirizzo associato all'account Xbox. Quindi, lo stesso Hillman è responsabile degli acquisti fatti tramite tale account, a prescindere dalle impostazioni di controllo parentale praticate sull'account.

"Per molte famiglie perdere 4.500$ potrebbe essere un disastro che cambia la vita", continua Hillman. "Per noi è sconvolgente e significa che dovremo stringere la cinghia su alcune cose e rinunciare ad alcuni lussi, ma recupereremo comunque in breve tempo".

Ma aggiunge anche che "il supporto Microsoft è stato terribile" e che ci dovrebbero essere più controlli automatici su questo tipo di acquisti. Il dibattito sull'opportunità degli acquisti in-app, d'altra parte, è ancora molto acceso, e ha portato a una serie di restrizioni per quanto riguarda gli store digitali degli smartphone. Google e Apple adesso devono chiaramente indicare che l'app che si sta per scaricare include acquisti in-app. Apple, inoltre, blocca l'accesso al conto corrente richiedendo i dati di accesso per ogni nuovo acquisto.

"Se Microsoft volesse tutelare i genitori potrebbe trovare centinaia di modi per farlo", ha scritto ancora Hillman. "Se ci fosse un avvocato che vuole avviare una Class Action contro Microsoft per costringerla a rimborsare e ad adottare politiche migliori su questo problema mi aggiungerei volentieri".

Il caso ha suscitato sulla rete una tale indignazione che la stessa Microsoft è stata costretta a intervenire: "Continuiamo a valutare il feedback dei giocatori e dalla community di Xbox Live e stiamo investigando sui presunti acquisti non autorizzati fatti tramite i conti dei genitori", si legge in un comunicato. "Mettiamo a disposizione dei genitori degli strumenti di controllo parentale per bloccare l'acquisto dei contenuti premium da parte dei bambini. Tuttavia, gli acquisti effettuati tramite i conti dei genitori sono operazioni legittime ai sensi dei Termini di Utilizzo di Xbox Live. Incoraggiamo i genitori a utilizzare le numerose funzionalità della piattaforma e dei servizi che mettiamo a disposizione per evitare pagamenti non autorizzati".


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Firefox Portable

scheda aggiornata 1 ora fa

Portable Firefox è un applicativo espressamente pensato per essere caricato su una memory card in modo da rendere sempre disponibili le preferenze personali o le proprie extension anche utilizzando sistemi Windows altrui.

Sulla memoria USB o su qualsiasi altro dispositivo di storage mobile viene caricata una cartella contenente i files necessari al corretto funzionamento di Firefox, una cartella contenente il proprio "profilo utente" e gli eventuali plug in.


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MacBook Pro con display che si macchiano irreparabilmente: nuova petizione contro Apple

Written By Unknown on Minggu, 22 Maret 2015 | 21.12

Alcuni utenti di MacBook Pro con display Retina sarebbero alla ricerca della soluzione su un problema ormai noto come staingate. In sostanza, i possessori del non proprio economico laptop della Mela avrebbero notato a pochi mesi dall'acquisto delle consistenti macchie permanenti sul rivestimento anti-glare del display. Sono stati addirittura preparati un sito apposito e una petizione su Change, in cui si chiede ad Apple di rispondere in qualche modo sulla problematica.

Staingate, MacBook Pro con display Retina

Ad essere coinvolti nel nuovo caso, sarebbero i dispositivi prodotti da metà 2012 a metà 2014, con i modelli più recenti che potrebbero in effetti palesare le problematiche in un futuro non troppo distante. Il rivestimento che riduce la riproduzione dei riflessi dell'ambiente circostante sul display inizia a graffiarsi o rimuoversi in alcune aree dopo circa sei o sette mesi dall'acquisto, con l'unica soluzione apparente che sembra quella di rivolgersi all'efficiente ma costosa assistenza della Mela.

La risposta di Apple è stata in alcuni casi positiva, con alcuni utenti che hanno segnalato di essere riusciti ad ottenere la riparazione gratuita nel primo anno dall'acquisto, mentre altri utenti hanno ricevuto un secco "no" dai Genius di Apple, i quali hanno specificato che danni di tale natura non rientrano all'interno del servizio assistenziale offerto gratuitamente dalla società. In questi casi, i costi di riparazione sono nell'ordine delle centinaia di dollari, con alcune segnalazioni che riportano anche cifre intorno agli 800 dollari.

Le motivazioni del resto possono essere molteplici: in alcuni casi è stato il semplice contatto con la tastiera a causare la rimozione di parte del rivestimento anti-riflesso, mentre in altri una particolare veemenza da parte del possessore durante le fasi di pulizia del display, o anche l'uso di prodotti chimici non idonei alla pulizia del delicato pannello. In ogni caso, tuttavia, è un problema che non dovrebbe presentarsi su un dispositivo portatile, soprattutto se venduto a prezzi sensibilmente più elevati rispetto alla concorrenza diretta.

Sebbene si tratti di un fenomeno già noto da oltre un anno, solo da alcune settimane ha acquisito un certo spessore, con il culmine raggiunto con il sito staingate.org di denuncia, con l'obiettivo di diffondere il più possibile il problema e attendere una risposta ufficiale da parte della Mela. In più è stata istituita anche una petizione su Change.org, in cui si richiede alla società la riparazione gratuita per tutti gli utenti che hanno riscontrato la problematica. Ad oggi sono 438 i sostenitori della causa, con l'obiettivo di raggiungere complessivamente le 1000 firme.


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Galaxy S6 e S6 Edge anche in oro 24k: si parte da 2.300 euro e l'IVA è esclusa

Dopo l'Apple Watch di 115 mila dollari tempestato di diamanti, arriva un nuovo prodotto pensato per un'utenza estremamente esclusiva. Parliamo delle nuove personalizzazioni in oro da 24 carati, oro rosa e platino di Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge realizzate da Goldgenie. Il prezzo non è sicuramente alla portata di tutti, ma comunque non troppo esagerato se consideriamo i materiali pregiati utilizzati.

Samsung Galaxy S6 Edge

Si parte da circa 2.300 euro tasse naturalmente escluse per il modello più abbordabile, ovvero il Samsung Galaxy S6 tradizionale in oro da 24 carati, mentre tutti i modelli personalizzati da Goldgenie saranno venduti in una scatola in legno di ciliegio degna di un prodotto di gioielleria. Il dispositivo potrà essere inoltre personalizzato ulteriormente con un intaglio del nome dell'utente o di un suo motto personale.

Samsung ha finalmente abbandonato del tutto la proverbiale plastica sui suoi top di gamma della serie Galaxy S, proponendo ai propri utenti un prodotto che non sfigura di fronte alla concorrenza, che da tempo utilizza materiali più pregiati. Lo ha fatto unendo una scocca in metallo e un retro in vetro curvo, scegliendo inoltre tecnologie esclusive per introdurre anche un display di tipo curvo sulla famiglia di smartphone.

Ma i prodotti Goldgenie vanno come di consueto molto oltre e sono rivolti ad un pubblico decisamente esclusivo e ovviamente molto ricco. C'è chi definisce pacchiani i prodotti di questo tipo, chi invece sostiene che siano perfetti per ostentare la più becera opulenza. Ma è indubbio che prodotti di questo tipo abbiano un loro piccolo seguito, soprattutto considerando il riscontro di tipo pubblicitario che queste società ottengono mischiando procedure di lavorazione artigianale a prodotti di massa.

Samsung Galaxy S6 Platinum Goldgenie

Del resto, sotto la scocca i nuovi prodotti di Goldgenie sono praticamente identici alle controparti vendute da Samsung, e offrono le stesse performance sotto il loro guscio di lusso, oltre ad una garanzia a vita. Le fasi di preorder sono attive da venerdì 20 marzo e si concluderanno il 7 aprile, mentre dal 10 aprile verranno accettate le prime ordinazioni, con le prime consegne previste dopo 14 e 21 giorni dal lancio commerciale del dispositivo. E non dite che non vi avevamo avvisati!


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Online una guida completa alla programmazione con API Mantle

AMD ha reso disponibile nei giorni scorsi la Mantle API Programming Guide, un manuale di ben 450 pagine che illustra ai programmatori quali siano le potenzialità delle API Mantle e come trarne beneficio nella scrittura di codice per le proprie applicazioni.

Il download della guida alla programmazione delle API Mantle è disponibile gratuitamente a questo indirizzo.

Ricordiamo come poco più di 2 settimane fa, in concomitanza con il Game Developer Conference, AMD abbia tenuto una conferenza pubblica con la quale è stato evidenziato quello che sarà lo sviluppo futuro di queste API alla luce della prossima disponibilità delle API DirectX 12 di Microsoft. Il 2015 sarà per queste API un anno di transizione, con uno sviluppo futuro delineato nei seguenti punti:

  • AMD continuerà a supportare i partner sviluppatori di giochi che hanno scelto di implementare il supporto Mantle all'interno di propri titoli;
  • AMD ha intenzione di rendere disponibile una SDK di Mantle pubblica;
  • AMD continuerà a sviluppare le API Mantle, operando come una piattaforma di innovazione grafica per l'azienda disponibile per partner selezionati che presentino specifiche necessità.

Il futuro di Mantle è quindi sempre più legato a quello delle API DirectX 12; queste ultime sono del resto basate su un approccio alla programmazione che mira a ridurre sensibilmente l'overlay presente con le API DirectX 11 e in questo modo permettere di ottenere un sensibile incremento delle prestazioni lato GPU oltre che un minor carico di lavoro per la componente CPU.

Quelle Mantle sono API disponibili al momento, con le quali gli sviluppatori anche grazie alla documentazione tecnica fornita da AMD possono sviluppare nuove applicazioni che sfruttino al meglio le potenzialità delle GPU AMD con architettura Graphics Core Next.


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Acer C910 Chromebook ufficiale: stesse prestazioni di Pixel ma a metà prezzo

A poco più di una settimana dal rilascio di Chromebook Pixel da parte di Google, Acer svela C910 Chromebook, un nuovo notebook basato su Chrome OS in grado di pareggiare la potenza del concorrente ad un prezzo più competitivo. Acer offre adesso lo stesso i5-5200U del Pixel sul suo Chromebook, ma con un prezzo di base a partire da 499 dollari nel mercato statunitense. La dotazione di porte e la qualità del prodotto non sarà naturalmente la stessa del prodotto di Big G.

Acer C910 Chromebook

I Chromebook hanno preso piede oltreoceano, tuttavia il loro successo è ancora decisamente incerto su altri mercati. Google non riesce a venderne in grandi volumi, con Microsoft che fa di tutto per contrastare l'ondata dei notebook economici di Mountain View proponendo il suo Windows a prezzi stracciati agli OEM. Ma Chromebook non è un progetto morto, con Acer che si configura fra i maggiori produttori della categoria.

Il nuovo C910 Chromebook utilizza un processore Intel Core i5-5200U di quinta generazione, e viene proposto in due varianti con display LCD IPS Full HD (1920x1080) e HD (probabilmente Tn da 1366x768), entrambi con rivestimento anti-glare, ed entrambi con una diagonale da 15,6 pollici. Con un peso di 2,2kg e uno spessore di 24,2 mm, il nuovo computer portatile può resistere fino a 60kg di peso, e cadute da 45cm.

La batteria consente di raggiungere il pieno giorno lavorativo grazie ad un'autonomia di 8 ore in funzione, almeno stando ai dati rilasciati dalla società, mentre sul fronte della connettività avremo ampia scelta: Wi-Fi 802.11ac 2x2 con tecnologia MIMO, Bluetooth 4.0, due porte USB di cui una 3.0, e una porta HDMI. Acer C910 Chromebook supporta anche schede di memoria SD grazie ad un card reader integrato. La lista delle specifiche tecniche si completa infine con 4GB di RAM e 32GB per l'SSD integrato.

Acer C910 Chromebook

Si tratta di un modello simile ad Acer Chromebook 15, anche se più orientato alla produttività e con un hardware più veloce. Il nuovo C910 verrà lanciato negli Stati Uniti nel mese di aprile, ad un prezzo di base suggerito al pubblico di 499,99$, superiore a Chromebook 15 per via dell'hardware rinnovato. Il modello con display più avanzato avrà un costo di listino probabilmente più elevato, ancora non specificato dalla società. Non è chiaro, inoltre, se il nuovo notebook raggiungerà anche altri mercati oltre quello statunitense.


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Online una guida completa alla programmazione con API Mantle

Written By Unknown on Sabtu, 21 Maret 2015 | 21.12

AMD ha reso disponibile nei giorni scorsi la Mantle API Programming Guide, un manuale di ben 450 pagine che illustra ai programmatori quali siano le potenzialità delle API Mantle e come trarne beneficio nella scrittura di codice per le proprie applicazioni.

Il download della guida alla programmazione delle API Mantle è disponibile gratuitamente a questo indirizzo.

Ricordiamo come poco più di 2 settimane fa, in concomitanza con il Game Developer Conference, AMD abbia tenuto una conferenza pubblica con la quale è stato evidenziato quello che sarà lo sviluppo futuro di queste API alla luce della prossima disponibilità delle API DirectX 12 di Microsoft. Il 2015 sarà per queste API un anno di transizione, con uno sviluppo futuro delineato nei seguenti punti:

  • AMD continuerà a supportare i partner sviluppatori di giochi che hanno scelto di implementare il supporto Mantle all'interno di propri titoli;
  • AMD ha intenzione di rendere disponibile una SDK di Mantle pubblica;
  • AMD continuerà a sviluppare le API Mantle, operando come una piattaforma di innovazione grafica per l'azienda disponibile per partner selezionati che presentino specifiche necessità.

Il futuro di Mantle è quindi sempre più legato a quello delle API DirectX 12; queste ultime sono del resto basate su un approccio alla programmazione che mira a ridurre sensibilmente l'overlay presente con le API DirectX 11 e in questo modo permettere di ottenere un sensibile incremento delle prestazioni lato GPU oltre che un minor carico di lavoro per la componente CPU.

Quelle Mantle sono API disponibili al momento, con le quali gli sviluppatori anche grazie alla documentazione tecnica fornita da AMD possono sviluppare nuove applicazioni che sfruttino al meglio le potenzialità delle GPU AMD con architettura Graphics Core Next.


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Galaxy S6 e S6 Edge anche in oro 24k: si parte da 2.300 euro e l'IVA è esclusa

Dopo l'Apple Watch di 115 mila dollari tempestato di diamanti, arriva un nuovo prodotto pensato per un'utenza estremamente esclusiva. Parliamo delle nuove personalizzazioni in oro da 24 carati, oro rosa e platino di Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge realizzate da Goldgenie. Il prezzo non è sicuramente alla portata di tutti, ma comunque non troppo esagerato se consideriamo i materiali pregiati utilizzati.

Samsung Galaxy S6 Edge

Si parte da circa 2.300 euro tasse naturalmente escluse per il modello più abbordabile, ovvero il Samsung Galaxy S6 tradizionale in oro da 24 carati, mentre tutti i modelli personalizzati da Goldgenie saranno venduti in una scatola in legno di ciliegio degna di un prodotto di gioielleria. Il dispositivo potrà essere inoltre personalizzato ulteriormente con un intaglio del nome dell'utente o di un suo motto personale.

Samsung ha finalmente abbandonato del tutto la proverbiale plastica sui suoi top di gamma della serie Galaxy S, proponendo ai propri utenti un prodotto che non sfigura di fronte alla concorrenza, che da tempo utilizza materiali più pregiati. Lo ha fatto unendo una scocca in metallo e un retro in vetro curvo, scegliendo inoltre tecnologie esclusive per introdurre anche un display di tipo curvo sulla famiglia di smartphone.

Ma i prodotti Goldgenie vanno come di consueto molto oltre e sono rivolti ad un pubblico decisamente esclusivo e ovviamente molto ricco. C'è chi definisce pacchiani i prodotti di questo tipo, chi invece sostiene che siano perfetti per ostentare la più becera opulenza. Ma è indubbio che prodotti di questo tipo abbiano un loro piccolo seguito, soprattutto considerando il riscontro di tipo pubblicitario che queste società ottengono mischiando procedure di lavorazione artigianale a prodotti di massa.

Samsung Galaxy S6 Platinum Goldgenie

Del resto, sotto la scocca i nuovi prodotti di Goldgenie sono praticamente identici alle controparti vendute da Samsung, e offrono le stesse performance sotto il loro guscio di lusso, oltre ad una garanzia a vita. Le fasi di preorder sono attive da venerdì 20 marzo e si concluderanno il 7 aprile, mentre dal 10 aprile verranno accettate le prime ordinazioni, con le prime consegne previste dopo 14 e 21 giorni dal lancio commerciale del dispositivo. E non dite che non vi avevamo avvisati!


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MacBook Pro con display che si macchiano irreparabilmente: nuova petizione contro Apple

Alcuni utenti di MacBook Pro con display Retina sarebbero alla ricerca della soluzione su un problema ormai noto come staingate. In sostanza, i possessori del non proprio economico laptop della Mela avrebbero notato a pochi mesi dall'acquisto delle consistenti macchie permanenti sul rivestimento anti-glare del display. Sono stati addirittura preparati un sito apposito e una petizione su Change, in cui si chiede ad Apple di rispondere in qualche modo sulla problematica.

Staingate, MacBook Pro con display Retina

Ad essere coinvolti nel nuovo caso, sarebbero i dispositivi prodotti da metà 2012 a metà 2014, con i modelli più recenti che potrebbero in effetti palesare le problematiche in un futuro non troppo distante. Il rivestimento che riduce la riproduzione dei riflessi dell'ambiente circostante sul display inizia a graffiarsi o rimuoversi in alcune aree dopo circa sei o sette mesi dall'acquisto, con l'unica soluzione apparente che sembra quella di rivolgersi all'efficiente ma costosa assistenza della Mela.

La risposta di Apple è stata in alcuni casi positiva, con alcuni utenti che hanno segnalato di essere riusciti ad ottenere la riparazione gratuita nel primo anno dall'acquisto, mentre altri utenti hanno ricevuto un secco "no" dai Genius di Apple, i quali hanno specificato che danni di tale natura non rientrano all'interno del servizio assistenziale offerto gratuitamente dalla società. In questi casi, i costi di riparazione sono nell'ordine delle centinaia di dollari, con alcune segnalazioni che riportano anche cifre intorno agli 800 dollari.

Le motivazioni del resto possono essere molteplici: in alcuni casi è stato il semplice contatto con la tastiera a causare la rimozione di parte del rivestimento anti-riflesso, mentre in altri una particolare veemenza da parte del possessore durante le fasi di pulizia del display, o anche l'uso di prodotti chimici non idonei alla pulizia del delicato pannello. In ogni caso, tuttavia, è un problema che non dovrebbe presentarsi su un dispositivo portatile, soprattutto se venduto a prezzi sensibilmente più elevati rispetto alla concorrenza diretta.

Sebbene si tratti di un fenomeno già noto da oltre un anno, solo da alcune settimane ha acquisito un certo spessore, con il culmine raggiunto con il sito staingate.org di denuncia, con l'obiettivo di diffondere il più possibile il problema e attendere una risposta ufficiale da parte della Mela. In più è stata istituita anche una petizione su Change.org, in cui si richiede alla società la riparazione gratuita per tutti gli utenti che hanno riscontrato la problematica. Ad oggi sono 438 i sostenitori della causa, con l'obiettivo di raggiungere complessivamente le 1000 firme.


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Acer C910 Chromebook ufficiale: stesse prestazioni di Pixel ma a metà prezzo

A poco più di una settimana dal rilascio di Chromebook Pixel da parte di Google, Acer svela C910 Chromebook, un nuovo notebook basato su Chrome OS in grado di pareggiare la potenza del concorrente ad un prezzo più competitivo. Acer offre adesso lo stesso i5-5200U del Pixel sul suo Chromebook, ma con un prezzo di base a partire da 499 dollari nel mercato statunitense. La dotazione di porte e la qualità del prodotto non sarà naturalmente la stessa del prodotto di Big G.

Acer C910 Chromebook

I Chromebook hanno preso piede oltreoceano, tuttavia il loro successo è ancora decisamente incerto su altri mercati. Google non riesce a venderne in grandi volumi, con Microsoft che fa di tutto per contrastare l'ondata dei notebook economici di Mountain View proponendo il suo Windows a prezzi stracciati agli OEM. Ma Chromebook non è un progetto morto, con Acer che si configura fra i maggiori produttori della categoria.

Il nuovo C910 Chromebook utilizza un processore Intel Core i5-5200U di quinta generazione, e viene proposto in due varianti con display LCD IPS Full HD (1920x1080) e HD (probabilmente Tn da 1366x768), entrambi con rivestimento anti-glare, ed entrambi con una diagonale da 15,6 pollici. Con un peso di 2,2kg e uno spessore di 24,2 mm, il nuovo computer portatile può resistere fino a 60kg di peso, e cadute da 45cm.

La batteria consente di raggiungere il pieno giorno lavorativo grazie ad un'autonomia di 8 ore in funzione, almeno stando ai dati rilasciati dalla società, mentre sul fronte della connettività avremo ampia scelta: Wi-Fi 802.11ac 2x2 con tecnologia MIMO, Bluetooth 4.0, due porte USB di cui una 3.0, e una porta HDMI. Acer C910 Chromebook supporta anche schede di memoria SD grazie ad un card reader integrato. La lista delle specifiche tecniche si completa infine con 4GB di RAM e 32GB per l'SSD integrato.

Acer C910 Chromebook

Si tratta di un modello simile ad Acer Chromebook 15, anche se più orientato alla produttività e con un hardware più veloce. Il nuovo C910 verrà lanciato negli Stati Uniti nel mese di aprile, ad un prezzo di base suggerito al pubblico di 499,99$, superiore a Chromebook 15 per via dell'hardware rinnovato. Il modello con display più avanzato avrà un costo di listino probabilmente più elevato, ancora non specificato dalla società. Non è chiaro, inoltre, se il nuovo notebook raggiungerà anche altri mercati oltre quello statunitense.


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Avira Free Antivirus

Written By Unknown on Jumat, 20 Maret 2015 | 21.12

scheda aggiornata 2 ore fa

Antivir è forse il software antivirus freeware più conosciuto e nominato nel web. Le funzionalità sono estremamente interessanti e l'approccio è molto simile a quello dei sw commerciali. Unica lacuna è la mancanza di un controllo sulle email inviate e ricevute.
Il menù per le impostazioni personalizzate è poco intuitivo. Con questa versione del prodotto Avira decide di rinunciare al brand Antivir utilizzato per i propri prodotti a partire dal 1988.


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Anti-Malware

scheda aggiornata 3 ore fa

Malwarebytes' Anti-Malware è un software anti-malware che agisce per identificare e rimuovere malware e spyware eventualmente presenti nel proprio sistema. La versione completa integra una funzionalità di protezione dai malware in tempo reale, in grado di fornire la massima protezione al proprio sistema.


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Amazon e i droni per la consegna ad un passo dalla realtà, ma ci sono ancora limiti

Arriva finalmente dall'Amministrazione Aviazione Federale del Dipartimento dei Trasporti statunitense il benestare per le fasi preliminari di prova dei droni per la consegna rapida di Amazon. L'autorità ha rilasciato un certificato speciale di "aeronavigabilità sperimentale" che consente alla compagnia di condurre ricerche, esperimenti e training sui propri droni per la consegna Prime Air, anche in America.

Amazon Prime Air, droni spedizionieri per consegne in 30 o 60 minuti

A svelare il fantascientifico servizio era stato un baldanzoso e ottimista Jeff Bezos nel dicembre 2013, che aveva previsto un futuro pieno di droni spedizionieri in 4 o 5 anni da oggi. Questi avrebbero consentito di trasferire colli fino a 2kg in 30 o 60 minuti dall'invio dell'ordine, soprattutto in quei periodi pieni in cui la società si trova vessata da un numero di richieste estremamente elevato (ad esempio il Black Friday).

Una novità naturalmente che la società prevede di implementare soprattutto negli Stati Uniti, in cui Amazon è fortissima, ma che proprio oltreoceano ha incontrato le maggiori problematiche dovute alle rigide regolamentazioni sull'uso dello spazio aereo. La stessa Amazon era stata costretta a registrare i video di lancio del servizio all'estero, ma il nuovo certificato permette al colosso di e-commerce di sperimentare la tecnologia nella sua madrepatria.

La FAA si è mostrata di recente più indulgente sull'argomento, rilasciando lo scorso mese una proposta per rendere più flessibili le leggi vigenti negli Stati Uniti sui droni commerciali. Al momento, però, vigono ancora delle severe restrizioni che limitano la possibilità della diffusione del servizio Prime Air, prima fra tutte la necessità che il drone sia sempre nel campo visivo di chi lo controlla.

Una clausola che impedisce al servizio di decollare, in tutti i sensi: non avrebbe infatti senso utilizzare un "drone spedizioniere" con queste restrizioni. Tuttavia, la FAA ha concesso un primo spiraglio di speranza a Bezos e colleghi con un evidente segnale d'apertura nei confronti della tecnologia. È probabile pertanto che le ultime limitazioni possano essere un giorno eliminate, e i droni di Amazon potranno finalmente spiccare il volo in libertà.


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NVIDIA ha una soluzione al problema dei Death Rays

Questo palazzo si caratterizza per una particolare superficie curva che genera un raggio luminoso particolarmente intenso. In inglese raggi di questo tipo vengono definiti "Death Rays": si tratta di riflessioni difficili da prevedere per i progettisti e gli ingegneri.

Death Rays

Una demo mostrata da NVIDIA al GPU Techonology Conference spiega perché il quinto edificio più alto di Londra viene soprannominato anche "l'edificio che frigge", proprio in virtù del fatto che il raggio generato da questo tipo di superficie curva riesce a friggere anche le uova.

Ovviamente le soluzione al dilemma sono il ray tracing e il rendering basato sulla fisica. Il ray tracing, infatti, tiene traccia del modo in cui ogni raggio di luce presente nella scena interagisce con gli oggetti presenti nell'ambiente. La nuova tecnologia di ray tracing inserita all'interno della piattaforma Iray sfrutta le GPU in un modo nuovo, come abbiamo visto anche qui.

Grazie alle nuove tecnologie gli artisti, invece di dover aspettare ore per poter visualizzare una singola immagine statica, possono intervenire in tempo reale mentre lavorano. Possono verificare come si comporta la luce all'interno di certi intervalli di tempo e modificare i vari effetti dinamicamente.

I tecnici di NVIDIA, grazie ad Iray, hanno verificato che "Walkie Talkie" potrebbe essere ben più devastante. Basterebbe, infatti, modificare leggermente la curva che caratterizza il vetro dell'edificio per avere un raggio di luce sufficientemente rovente da fondere il piombo.

Death Rays

Certe superfici curve produono dei raggi talmente particolari da essere in grado di fondere, o surriscaldare, ciò che sta loro intorno. Oltre il 20 Fenchurch Street di Londra, ci sono altri palazzi che producono effetti simili, come il Vdara Hotel appena fuori dalla Las Vegas Strip. La sua superficie concava, infatti, riesce ad alzare le temperature fino a sciogliere la plastica. È stravagante anche il Walt Disney Concert Hall di Los Angeles, la cui particolare superficie fa alzare le temperature nella zona circostante obbligando gli automobilisti ad accendere l'aria condizionata quando transitano vicino alla struttura.

Tutto questo dipende dal fatto che gli edifici di cui stiamo parlando sono stati creati da ingegneri e progettisti che non dispongono di strumenti che possano prevedere come la luce rifletterà sulle bizzarre forme dei palazzi che hanno in mente.

Nel mondo del rendering, ricostruire il comportamento della luce è sempre un'operazione delicata, che richiede una grande capacità di calcolo e tempi molto lunghi. I progettisti spesso si rifanno a situazioni standard e a schemi già collaudati che però non è detto che si possano perfettamente applicare alla situazione particolare. È per questo che l'industria del design necessita di strumenti di rendering ancora più avanzati.


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Da E4 due nuovi HPC con processori ARM con achitettura a 64 bit

Written By Unknown on Kamis, 19 Maret 2015 | 21.12

Mentre la precedente generazione di prodotti basati sulla tecnologia ARM era limitata a 32 bit e veniva usata solamente da early adopter e da sviluppatori, la serie ARKA di E4 oggi è la prima piattaforma basata su ARM Architecture+GPU+IB capace di offrire un ecosistema software completo: Linux OS, librerie, compilatori e applicazioni. Ce lo ha spiegato Simone Tinti, HPC Team Leader di E4 al GTC che si sta svolgendo a San Jose.

Gli HPC della serie Arka possono essere usati per l'elaborazione dei fenomeni sismici o delle immagini, così come piattaforma di sviluppo software o come piattaforma per vari tipi di servizi. Gli HPC Arka, inoltre, sono particolarmente indicati per quei laboratori che fanno uso di dispositivi CUDA.

Le nuove soluzioni, Arka RK003 e Arka RK004, che potete vedere nel filmato, presentano lo stesso form factor 2U. Nel primo caso abbiamo una CPU ARM X-Gene a 8 core, fino a due NVIDIA Tesla K80, fino a 128 GB di RAM DDR3, due porte 10 GbE, una FDR, due SATA 3.0 e due slot PCI-E 3.0. La capacità di calcolo massima teorica può raggiungere i 3,74 TFlops.

Quanto ad Arka RK004, abbiamo invece una CPU Cavium Thunder-X a 48 core, una GPU NVIDIA Tesla K80, fino a 256 GB di RAM DDR4, due porte 10 GbE, una 40 GbE, una IB FDR, due porte SATA 3.0 e uno slot PCI-E 3.0 x16 e uno PCI-E 3.0 x8. La potenza massima di questo sistema può toccare i 2 TFlops.

Nel video, Simone spiega nel dettaglio la differenza tra le due piattaforme. Che vengono consegnate con OS Ubuntu o Fedora Linux e con gli strumenti di sviluppo NVIDIA CUDA 6.5, librerie MPI e compilatori GNU.


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Trasformare un caricabatterie da viaggio in un computer Linux: il folle progetto di Robinson

I progressi sulla miniaturizzazione hanno permesso di concepire alcuni esperimenti decisamente interessanti in ambito informatico. È chiaro che fra alcuni anni sarà possibile integrare un sistema relativamente potente all'interno dello spazio delle tradizionali chiavette USB odierne, ma già adesso sono disponibili alcuni progetti degni di nota, sebbene non facciano della potenza il loro punto di maggiore interesse.

Sistema Linux in un caricabatterie da viaggio
Dimensioni paragonate a un MacBook Air

Fra questi, citiamo il nuovo esperimento di Chris Robinson di NODE, lo stesso che aveva mostrato un piccolo computer tascabile con display integrato su base Raspberry Pi. Con il nuovo progetto, però, Robinson porta la miniaturizzazione ad un altro livello, riuscendo ad integrare un intero sistema Linux all'interno di un caricabatterie da viaggio, spiegando passo per passo le procedure per l'assemblaggio.

Il progetto di Robinson si basa sulla board di sviluppo ODROID-W, basata su un processore ARM Cortex-A5 da 700MHz di frequenza operativa. Il sistema è supportato da 512 MB di RAM, dalla compatibilità con schede di memoria SD e con reti Wi-Fi per mezzo di un adattatore esterno. Il software operativo in esecuzione è nello specifico Raspbian OS, in versione personalizzata per l'hardware in uso.

Come scrivevamo sopra, Robinson ha descritto passo per passo le procedure per il disassemblaggio del caricabatterie e per l'assemblaggio del sistema, sottolineando come possa essere pericoloso armeggiare con la componentistica integrata. In più, nella guida è presente tutta la lista degli accessori necessari durante la realizzazione. Si tratta di un progetto molto particolare e naturalmente limitante per via della potenza computazionale decisamente bassa, ma che potrebbe avere varie destinazioni d'uso.

Sistema Linux in un caricabatterie da viaggio

Il piccolo computer potrebbe essere utilizzato come media server, relay TOR, nodo per il mining di Bitcoin, per una rete VPN personale o, anche, per un sistema Linux vero e proprio senza troppe velleità particolari da poche decine di euro.


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Windows 10 gratis anche per chi usa adesso una versione pirata

Windows 10 sarà proposto come aggiornamento gratuito per tutti gli utenti di Windows 7 e Windows 8. Lo ha confermato per l'ennesima volta la società nei giorni scorsi, in cui ha specificato che la prossima versione sarà disponibile commercialmente a partire da quest'estate. Durante un'intervista con Reuters, inoltre, Terry Myerson, responsabile di Microsoft della divisione Windows, ha specificato un'altra novità, a tratti incredibile.

Windows 10, nuovo Start Menu

"Windows 10 verrà aggiornato su tutti i PC idonei con una versione precedente autentica o non autentica", sono state le parole del dirigente del colosso di Redmond, che ha sottolineato che anche i sistemi che ad oggi utilizzano una versione "non genuina" di Windows riceveranno l'aggiornamento gratuito alla nuova versione. Si tratta di un'apertura che non ha precedenti nella storia di Microsoft, che potrebbe aprire una morsa, quella contro la pirateria, chiusa da anni.

Microsoft fronteggia il problema in un modo inedito, ovvero proponendo anche ai "pirati" la loro copia gratuita, senza che di fatto questi se la siano in qualche modo meritata in passato. Un cambio di vedute decisamente importante, soprattutto in vista del fatto che gli storici e "genuini" clienti della società di Redmond non avranno di fatto alcun vantaggio rispetto a chi per anni non ha fatto altro che contraffare il sistema operativo di Microsoft e usarlo in maniera illecita.

"Tutti coloro che dispongono di un dispositivo qualificato potranno aggiornare a Windows 10, anche chi usa oggi copie pirata", ha continuato Myerson. "Crediamo che i clienti capiranno nel corso del tempo il valore di Windows con opportuna licenza, e permetteremo loro un più semplice passaggio alle copie legittime". Una speranza forse vana quella di Microsoft, che comunque punta a sconfiggere la pirateria "facendo il suo gioco".

È da decenni che Microsoft si contrappone alle contraffazioni di Windows. Con XP aveva introdotto un servizio di attivazione per la verifica di chiavi di licenza, debellato facilmente dalla pirateria con alcuni codici corporate che si trovavano facilmente sul web. Nel corso degli anni la società ha evoluto i sistemi di attivazione, senza però mai riuscire a impedire fattivamente l'installazione di versioni illecite del proprio sistema operativo.

Se da una parte è vero che le novità su Windows 10 sembrano avvantaggiare i "pirati", dall'altra bisogna considerare che studi hanno dimostrato che spesso, in alcune nazioni, copie illecite di Windows vengono installate sui sistemi a totale insaputa del possessore. In questi casi Microsoft ha cercato di spingere gli utenti coinvolti a passare ad una versione genuina, ma si tratta di un fenomeno che Microsoft vuole arginare e gestire in maniera del tutto differente con Windows 10.

Quella di Satya Nadella è una nuova Microsoft, questo è indubbio, decisamente più attenta alle esigenze dell'utente, che siano legittime o meno. Lo stesso sviluppo del sistema operativo passa prima dai feedback ricevuti dagli "Insider", con Nadella che vuole accontentare a tutti i costi gli stessi clienti che mantengono in vita la sua Microsoft. Sebbene le nuove pratiche "anti-pirateria" siano rivolte soprattutto alla Cina, in cui solo una copia di Windows su dieci è autentica, Windows 10 sarà gratis per il primo anno in tutto il mondo, e anche per i pirati.


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MSI annuncia Cubi, il mini-PC Broadwell che sta nel palmo della mano

La nuova piattaforma Broadwell da 14nm ha permesso ai vari produttori di sbizzarrirsi nel form factor dei propri sistemi. I mini-PC di nuova generazione sono inoltre diventati con estrema facilità fanless, nonostante le dimensioni si riducano di alcuni centimetri di anno in anno. Ad annunciare un nuovo modello di mini-PC è questa volta MSI, con Cubi che si configura come la soluzione del produttore cinese dal volume inferiore.

MSI Cubi

Il design è strutturato per contenere al suo interno tutto il necessario per il corretto funzionamento del PC, ad eccezione dell'alimentatore da 65W che sarà esterno. Compatibile anche con lo standard VESA per l'attacco a monitor o televisori, supporta formati multimediali anche a risoluzione UHD e può essere un ottimo complemento per una postazione pensata appunto per la multimedialità.

Cubi può essere configurato con una serie di processori Intel con GPU integrata, fra cui Core i5-5200U è la proposta più potente. Fra le altre opzioni troviamo anche Intel Core i3-5005U, Pentium-3805U e Celeron-3205U. A supportare il SoC, troveremo 4GB di RAM DDR3L espandibili fino ad un totale di 8GB, e due slot per unità di storage, fra cui uno in grado di accogliere unità flash mSATA.

Pochi compromessi, naturalmente in relazione alle dimensioni di Cubi, anche sul fronte connettività: previsto il supporto a reti Wi-Fi 802.11ac e BT 4.0 (opzionali), mentre troveremo 1 porta Ethernet RJ45, 2 porte USB 3.0 sul lato frontale ed altrettante USB 2.0 su quello posteriore. MSI Cubi può essere collegato ad un monitor esterno attraverso porte HDMI e Mini DisplayPort, mentre sono previste anche due porte per il collegamento di eventuali altoparlanti, auricolari e microfono.

MSI CubiMSI Cubi

MSI Cubi ha un'altezza di soli 35mm, un volume inferiore a mezzo litro, e con dimensioni di 115x111mm è il prodotto più piccolo mai creato dai cinesi. Sarà disponibile in bianco e nero a partire da fine marzo 2015, ad un prezzo non ancora ufficializzato dalla società, ma che probabilmente decreterà il successo, o meno, del nuovo mini-PC di MSI.


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K-Lite Mega Codec Pack

Written By Unknown on Rabu, 18 Maret 2015 | 21.12

scheda aggiornata 2 ore fa

Il tool K-Lite Mega Codec Pack è un bundle di software specificamente sviluppato per permettere di utilizzare la maggior parte dei Codec con il proprio sistema

Include i software K-Lite Codec Pack Full, QuickTime Alternative, Real Alternative, BSplayer e DC-DSP.

Queste le novità introdotte nella nuova versione:

  • Updated MPC-HC to version 1.7.7.174
  • Updated LAV Filters to version 0.63-41-gf9e1f
  • Updated madVR to version 0.87.13
  • Updated Codec Tweak Tool to version 5.9.5
  • Updated MediaInfo Lite to version 0.7.72
  • Updated Icaros to version 2.3.0 b2
  • All known bugs and compatibility issues with the Icaros PropertyHandler have been fixed. It also no longer requires Microsoft .NET 4.
  • A fresh install is required. Old versions will be uninstalled automatically.

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Google Play Store, app esaminate da umani per contrastare frodi e malware

Gli sviluppatori Android non avranno più terreno fertile per pubblicare qualsiasi app su Google Play Store, o farlo immediatamente senza alcuna supervisione esterna. Si trattava di una caratteristica che contraddistingueva lo store di app del robottino verde rispetto ad App Store, ad esempio, in cui un team di umani si aggiungeva a vari tool automatizzati per verificare l'idoneità dell'app per essere immessa sui canali ufficiali.

Google Play Store

Google ha annunciato ufficialmente che le app distribuite all'interno dello store ufficiale sono adesso testate manualmente ed esaminate per individuare malware ed eventuali violazioni delle regole di Google Play: "Questo nuovo processo coinvolge un team di esperti che ha il compito di identificare in tempo eventuali violazioni delle nostre policy da parte degli sviluppatori", ha scritto la società martedì.

Il nuovo sistema è già in uso da un paio di mesi e la sua presenza non sembra che sia stata nemmeno notata dagli sviluppatori. La stessa Google sottolinea di non aver ricevuto lamentele per ritardi avuti nella pubblicazione delle app. Naturalmente, come su App Store, anche su Google Play non tutto il lavoro verrà svolto dal "team di esperti": la società combina l'uso di tool automatizzati, con il team che entra in gioco qualora i tool riconoscano incongruenze nel codice dell'app immessa.

La grande maggioranza delle analisi delle app viene gestita dal sistema automatizzato senza alcun controllo umano. Google sottolinea che riesce ad eliminare automaticamente alcuni tipi di frodi, come la violazione del diritto d'autore o la presenza di immagini sessualmente esplicite. In più, il processo di validazione è parecchio rapido, con le app che vengono accettate o rifiutate in poche ore dalla loro introduzione sul canale, a differenza dei giorni richiesti dal servizio concorrente di Apple.


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