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Battlefield Hardline: nuovo spawn system e altri miglioramenti con la prima patch

Written By Unknown on Kamis, 16 April 2015 | 21.12

Sasser ha scritto sul blog ufficiale di Battlefield che lo spawn system sarà una delle priorità per la prima patch per Battlefield Hardline, prossimamente in arrivo. Comunica che il team che si occupa della parte multiplayer ha sistemato in maniera più efficace i punti di spawn e ha migliorato lo spawn system nel suo complesso in modo da garantire un ritorno al gioco dopo le morti più agevole nella modalità Team DeathMatch.

Battlefield Hardline

Inoltre, la patch ottimizzerà il back-end per ridurre la quantità di risorse di sistema usate nei client di gioco da PunkBuster, il sistema anti-cheat implementato in Hardline. Ci saranno anche nuovi driver di NVIDIA che miglioreranno le prestazioni e ridurranno i crash. "Stiamo lavorando con i nostri partner in NVIDIA per prevenire la maggior parte dei crash", scrive infatti Sasser.

La patch estenderà anche la durata dei match di tipo Conquest aumentando il numero di ticket a disposizione delle due squadre che si fronteggiano sia nella variante Small che in Large. I veicoli, inoltre, saranno meno resistenti e più difficili da riparare, in modo da trovare un nuovo bilanciamento tra fasi a piedi e fasi in cui si guida.

Per alcune armi, poi, è stato ridotto il rinculo o è stato aumentato il danno massimo. Altre, invece, come il K10 e l'AKM, sono state depotenziate. La funzione di noleggio dei server, con la conseguente possibilità di configurare nel dettaglio i match di gioco, sarà inoltre estesa anche alle console, mentre era già disponibile sul PC.

"I giocatori ci hanno aiutato a rendere Battlefield Hardline quello che è oggi", scrive Sasser sul blog. "E questo continuerà, anche se il gioco è già disponibile nei negozi. Abbiamo analizzato con grande attenzione il vostro feedback e questo si traduce in cinque grandi aree di miglioramento per Hardline. Comunicheremo più avanti la data di disponibilità della patch con tutti questi miglioramenti".

"Considerate che la nostra prima preoccupazione è garantire che l'esperienza di gioco sia stabile. La fase di lancio è stato un successo da questo punto di vista, ma vogliamo ancora migliorare e per questo risolveremo alcuni problemi di crash insieme ai nostri partner".

La recensione di Battlefield Hardline si trova qui.


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Google Chrome Portable

scheda aggiornata 1 ora fa

Google Chrome Portable è una versione estremamente leggera e portatile del browser Google Chrome, ottimizzato in modo tale da poter essere facilmente trasportato.


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Hard Drive Inspector

scheda aggiornata 2 ore fa

Programma che verifica le condizioni di utilizzo del proprio hard disk, effettuando una stima di quelli che potrebbero essere possibili errori di funzionamento e quindi conseguenti perdite dei dati. Versione Trial per 30 giorni di funzionamento.


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Questa fotocamera cattura la luce per autoalimentarsi e non ha bisogno di essere caricata

Questa fotocamera cattura la luce per autoalimentarsi e non ha bisogno di essere caricata
di Nino Grasso, pubblicata il

"Alcuni ricercatori della Columbia University hanno realizzato un prototipo di una fotocamera che cattura la luce non solo per imprimerla sullo scatto, ma anche per fornire l'alimentazione al sistema"

I ricercatori della Columbia University Shree K. Nayar e T.C. Chang hanno inventato quella che chiamano "una videocamera interamente autoalimentata". Questa si basa su un sensore composto da singoli pixel in grado di misurare la luce incidente e convertirla in corrente elettrica. L'elemento cruciale del sistema è un fotodiodo che riesce a produrre corrente elettrica semplicemente quando esposto alla luce.

Fotocamera che si alimenta da sola

Si tratta di un elemento che chiaramente si sposa bene con il concetto alla base della fotografia digitale, in cui ogni singolo pixel del sensore d'immagine cattura la luce per imprimerla e processarla su un file. Nel prototipo della Columbia University, i singoli pixel integrano un fotodiodo all'interno di un sensore da 30x40 pixel realizzato in maniera rudimentale con componenti di facile reperibilità.

La fotocamera registra prima l'immagine e la processa, poi i singoli fotodiodi continuano a catturare la luce per fornire al sistema la carica necessaria per un ulteriore scatto. Il prototipo così non ha bisogno di alcuna batteria, e può scattare un'immagine al secondo in un ambiente con luminosità pari a 300 lux per un periodo di tempo indefinito. Il tutto caricando un singolo supercondensatore presente nella parte elettronica.

Quando la fotocamera non è in uso, i fotodiodi possono continuare a catturare la luce per caricare le altre componenti elettroniche del sistema. Il prototipo realizzato dall'università statunitense non è di certo pronto per il mercato di massa, ma i ricercatori alla base del progetto sono convinti che la tecnologia potrà essere trasposta a prodotti di consumo in un futuro non meglio definito.

"Anche se abbiamo utilizzato componenti di fortuna per dimostrare il nostro progetto, l'architettura del sensore è facilmente impiegabile in un chip d'immagine a stato solido più compatto", ha commentato Nayar, uno dei responsabili della ricerca. "Crediamo che i nostri risultati siano un importante passo in avanti nello sviluppo di una nuova generazione di fotocamere che possono funzionare per un periodo di tempo molto lungo, teoricamente per sempre, senza essere alimentate esternamente".


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RED: pronto per fine anno il sensore 8K

Written By Unknown on Rabu, 15 April 2015 | 21.12

RED: pronto per fine anno il sensore 8K

"Il nuovo sensore sarà disponibile verso fine anno e sarà leggermente più grande dell'attuale Dragon, con dimensioni di 40,96x21,6 millimetri. Potrà registrare in 8K con aspetc ratio 1,896:1 a risoluzione 8192x4320 pixel fino a 60fps, mentre con un aspect ratio di 2,40:1 potrà salire fino a 75fps. "

Al NAB di Las Vegas i diversi produttori si stanno sfidando calando gli assi: per RED è arrivato il momento dell'annuncio del nuovo sensore 8K. Il nuovo sensore sarà disponibile verso fine anno e sarà leggermente più grande dell'attuale Dragon, con dimensioni di 40,96x21,6 millimetri (leggermente più grande del formato Vista Vision). Potrà registrare in 8K con aspetc ratio 1,896:1 a risoluzione 8192x4320 pixel fino a 60fps, mentre con un aspect ratio di 2,40:1 potrà salire fino a 75fps.

Il sensore sarà disponibile come upgrade per i corpi Weapon 6K appena annunciati: l'aggiornamento avrà un costo di 20.000$, ma se lo si acquista già ora durante il NAB RED offre lo sconto del 50%. Mentre chi ora ordina da zero un sistema 8K riceverà la nuova Weapon 6K non appena disponibile in luglio e riceverà l'aggiornamento al sensore 8K a fine anno. La nuova Weapon 6K è stata aggiornata in diversi aspetti tecnici e ha anche subito una cura dimagrante, soprattutto nella versione in fibra di carbonio, che sarà prodotta accanto a quella in lega di magnesio.

Allo stand RED è possibile vedere dal vivo anche l'altra novità: i filtri antialiasing intercambiabili. Si tratta di filtri passa-basso ottimizzati per diversi tipi di ripresa: per il bianco e nero, per le riprese sott'acqua, per l'infrarosso, per le situazioni in bassa luce e per i toni della pelle.


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Surface Pro 4: debutto con Windows 10, ma mostrato già a fine mese?

Un debutto a breve per la quarta generazione di Surface Pro di Microsoft? Questa è l'indiscrezione che è emersa negli ultimi giorni, basata sul presupposto che l'azienda americana possa utilizzare la cornice della propria conferenza Build 2015 per annunciare questo nuovo prodotto.

Non più tardi di alcune settimane fa Microsoft ha presentato Surface 3, declinazione più economica e più piccola del proprio concetto di prodotto 2-in-1 che rinuncia a qualcosa in termini di dimensioni e potenza di elaborazione rispetto a Surface Pro 3 senza però cambiare la sostanza dei prodotti della famiglia Surface.


Microsoft Surface Pro 3

Il sito asiatico Digitimes segnala come Build 2015 sarà occasione per Microsoft per mostrare in anteprima Surface 4 Pro ma che la produzione avverrà solo a partire dal mese di Giugno. Una tempistica di questo tipo è allineata al ciclo di vita annuale delle precedenti generazioni di tablet Surface, oltre che con il lancio di Windows 10 che è per l'appunto previsto proprio per l'estate.

Mancano informazioni chiare su quelle che potranno essere le specifiche tecniche di Surface Pro 4, ma osservando la recente storia dell'azienda americana ci attendiamo una evoluzione rispetto a Surface Pro 3 e non un cambiamento radicale nel design e nelle funzionalità. Viste le tempistiche è semplice ipotizzare l'utilizzo di un processore Intel di nuova generazione, con la possibilità di vedere una proposta della famiglia Skylake al posto di una Broadwell.

Se confermata, questa scelta lato CPU permetterebbe di ottenere un ulteriore contenimento dei consumi pur con prestazioni velocistiche elevate, aprendo spazio ad un design completamente sprovvisto di ventole di raffreddamento. D'altro canto la scelta di un processore con TDP estremamente contenuto porterebbe ad un calo delle prestazioni rispetto a quanto ottenibile con Surface Pro 3 e questo non sembra un'opzione interessante per Microsoft.

Quello sul quale Microsoft punta è in ogni caso legato alle novità che verranno introdotte con Windows 10. Surface Pro 4 potrebbe quindi essere per l'azienda americana il veicolo dimostrativo ufficiale di come il nuovo sistema operativo rappresenti il punto d'incontro tra le differenti tipologie di dispositivi presenti sul mercato, con Surface Pro 4 a ben rappresentare la categoria dei device ibridi.

La conferenza Build 2015 aprirà i battenti il prossimo 29 Aprile a San Francisco.


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Sony annuncia LSPX-W1S, proiettore 4K da $50.000

Sony annuncia LSPX-W1S, proiettore 4K da $50.000

"Sony annuncia il nuovo proiettore 4K a ottica ultra corta LSPX-W1S, un prodotto integrato che funge da proiettore, sistema audio e mobile contenitore per altri dispositivi audio-video. Basta addossarlo alla parete e accendere - a patto di avere 50000 dollari, si intende. Disponibile entro l'estate del 2015."

Sony annuncia il nuovo proiettore 4K a ottica ultra corta LSPX-W1S, un prodotto integrato a metà strada tra elettronica di consumo e design, che funge da proiettore, sistema audio stereo e mobile contenitore per altri dispositivi audio-video.


Posizionato a terra, a ridosso di una parete, il proiettore è in grado di offrire un'immagine con risoluzione 4K Ultra HD da 66 a 147 pollici. La sua sorgente di luce laser raggiunge la luminosità massima più velocemente rispetto alle tradizionali lampade e dura fino a dieci volte di più, garantendo 2000 lm.


Il proiettore è dotato di 4 ingressi HDMI, 2 audio, LAN e USB, consuma 510 Watt massimi e misura 110x53.5x26.5 cm, pesando poco più di 50 Kg. Le due casse integrate erogano 40 Watt ciascuna.

Pochi fortunati disposti a spendere 50000 dollari potranno averlo entro l'estate del 2015. Tutti gli altri dovranno accontentarsi di ammirarlo al The Cinema di Tom Dixon, durante la Milano Design Week, in programma dal 15 al 19 aprile 2015.


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Cyanogen OS 12 basata su Lollipop disponibile su OnePlus One

Written By Unknown on Selasa, 14 April 2015 | 21.12

A circa una settimana dal rilascio di Oxygen OS, Cyanogen annuncia l'inizio della distribuzione del suo OS 12 a tutti gli utenti di OnePlus One. Nel comunicato la società sottolinea che l'aggiornamento arriverà a tutti i possessori dello smartphone, anche quelli indiani. L'aggiornamento porta Android 5.0 Lollipop su tutti gli OnePlus One basati sulla celebre ROM custom.

Cyanogen OS 12, App ThemerCyanogen OS 12, App Themer
App Themer

Fra le nuove funzionalità troviamo App Themer, un software che permette di personalizzare l'aspetto estetico delle singole app. Accompagna la feature uno store in cui è possibile recuperare temi sia gratis che a pagamento: "Abbiamo reso più semplici le procedure per rendere il tuo sistema operativo nella tua tela personale", scrive la società all'interno del post in cui svela le novità.

Sono previste novità anche su Boxer, il client per la gestione delle email che viene proposto nativamente con la release. Adesso la versione premium è gratis per tutti gli utenti, ed introduce alcune novità, fra cui il supporto ad account Exchange, l'integrazione di account multipli, e include alcuni contenuti predefiniti per rispondere rapidamente alle email in arrivo. Il client mail fa fede allo spirito dell'intero Cyanogen OS, con un discreto livello di personalizzazione.

Boxer

Si può infatti selezionare il colore per le notifiche a LED o modificare l'azione da intraprendere in seguito ad uno swipe a destra o a sinistra sull'intestazione di un'email. Il tutto con le novità portate su Android da Lollipop, fra cui la nuova virtual machine e le ottimizzazioni sul fronte della batteria e delle performance generali. Gli utenti di OnePlus One possono quindi iniziare ad attendere la notifica che li informerà che Cyanogen OS 12 è disponibile per il proprio dispositivo e pronto per l'installazione.


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Blackmagic Micro Cinema Camera: cinepresa da droni con filmati RAW 12-bit

Blackmagic Micro Cinema Camera: cinepresa da droni con filmati RAW 12-bit

"Un modulo a ottiche intercambiabili da montare su droni con sensore Super 16, baionetta Micro Quattro Terzi, per filmati 1080p 60fps RAW a 12-bit con 13 stop di gamma dinamica: ecco in sintesi Blackmagic Micro Cinema Camera"

Le riprese aeree sono uno dei temi caldi del momento e la gara è aperta a diversi player: troviamo in primo piano naturalmente chi gli apparecchi multirotori li produce, ma grandi sforzi vengono profusi anche dai marchi attivi nel campo delle action camera oppure della fotografia e della videoripresa tradizionali.

Abbiamo visto come Phase One abbia una proposta medio formato di dimensioni tali da porter essere trasportata da un drone, ma dal NAB di Las Vegas arriva la notizia della discesa in campo di Blackmagic con un piccolo modulo a ottiche intercambiabili con baionetta Micro Quattro Terzi da soli 300 grammi: Micro Cinema Camera. Come nel caso della Pocket Camera il sensore è in formato Super 16 e offre le stesse prestazioni, con possibilità di registrare un flusso video RAW (o ProRes) con 13 stop di gamma dinamica in formato 1080p fino a 60fps a 12-bit.

Sul retro del modulo viene ospitata una batteria Canon LP-E6, in grado di garantire fino a 90 minuti di autonomia di registrazione. Molti sono i comandi fisici sparsi per il corpo della micro-cinepresa, oltre allo slot SD, all'uscita HDMI, all'ingresso audio da 3,5mm (ha comunque microfoni stereo integrati) e alla porta di espansione per accessori e controlli remoti. Il modulo offre filettatura standard da 1/4" sia sul fondo sia sulla parte superiore per essere agganciata in modo semplice ai sistemi di montaggio. Il prezzo? Minore di quanto possiate pensare, non supera i mille dollari fermandosi a $995.


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Ecco come gira Gta 5 in 4K

Oggi è indubbiamente il giorno di Grand Theft Auto V. La versione PC è diventata disponibile nella notte e questo ha consentito a molti appassionati di mettere alla prova le proprie configurazioni PC. Gta 5 si rivela su questa piattaforma altamente scalabile e capace di offrire prestazioni di buon livello, con una grafica decisamente sopra gli standard in presenza di configurazioni dotate di due GPU.

Lo dimostra lo youtuber taltigolt che, disponendo di una configurazione con due GeForce GTX 780 TI, mostra nei video che riportiamo anche di seguito come Gta 5 vada fluidamente a 60fps anche in 4K. Naturalmente, in assenza di configurazioni SLI o Crossfire bisogna rinunciare alla risoluzione 4K, pur rimanendo comunque possibile configurare con molta precisione il dettaglio grafico.

La versione PC di Gta 5, dunque, si conferma come la più completa nelle funzioni e la più gratificante alla vista, facendo letteralmente impallidire le versioni per gli altri formati. Tra le novità anche la modalità Director che vedete in uno dei seguenti filmati.

Abbiamo anche noi iniziato a provare Gta 5 per PC e nei prossimi giorni pubblicheremo un resoconto completo dei nostri test. Nel frattempo vi lasciamo al canale Twitch di Kurolily, visto che anche lei sta testando lungamente Grand Theft Auto V.


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SuperRam

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility per la gestione ottimale della memoria ram di sistema. Il software si occupa di rendere disponibile un minimo quantitativo di ram, "svuotando" le porzioni di memoria non più indispensabili al sistema.


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Intel: sempre più chip per i supercomputer, ma stop USA per quelli cinesi

Written By Unknown on Senin, 13 April 2015 | 21.12

Ad Intel è stato ufficialmente negato il permesso di vendere qualcosa come decine di migliaia di processori Xeon di ultima generazione alla Cina, destinati ad aggiornare uno dei più potenti supercomputer al mondo, Tianhe-2, attualmente equipaggiato con 80.000 Xeon. A porre il veto è il Department of Commerce USA, rifacendosi a una legge che regola le esportazioni.

Intel

In base a quanto affermato da diverse fonti, fra cui l'autorevole BBC, il veto è scattato nel momento in cui si sono accertati utilizzi di Tianhe-2 finalizzati alla ricerca sulle armi nucleari, non autorizzata dalla comunità internazionale. Un veto politico prima che commerciale, insomma. Intel in ogni caso ha anche motivi per festeggiare: lo stesso governo USA, sebbene attraverso lo United States Department of Energy, DOE, ha commissionato ad Intel una fornitura di chip Xeon e Phi per realizzate da qui a tre anni il supercomputer Aurora.

Aurora fornirà una potenza computazionale di ben 180 petaFLOPS al momento dell'attivazione, prevista fra tre anni. Attualmente il supercomputer più potente è, guarda caso, proprio il cinese Tianhe-2 con 54 petaFLOPS, due volte più potente del supercomputer USA in seconda posizione, Titan (27 teraFLOPS).

La commessa USA ha il valore di ben 200 milioni di dollari e sono molte le aspettative di Intel per il progetto, che comprenderà le tecnologie Silicon Photonics e il parallel file system Lustre.


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EVGA PrecisionX

scheda aggiornata 2 ore fa

Questa utility permette di intervenire manualmente sui parametri di funzionamento delle schede video EVGA basate su GPU NVIDIA GeForce delle serie 6, 7, 8, 9, 200 e 400.

Queste le note fornite dal produttore:

Features:

  • Independent or Synchronous control for fan and clock settings in a multi-GPU system
  • Allows up to 10 profiles, and ability to assign hotkeys to these profiles to allow in-game
  • Ability to view temperatures in the system tray
  • Core/Shader Clock Link/Unlink capability
  • Fan Speed manual or auto adjustment
  • Real-Time on-screen display support for ingame temp, framerate, and clock monitoring
  • Logitech Keyboard LCD Display support
  • In-app temp/clockspeed monitoring of GPU's
  • Information button shows device, driver, memory size, BIOS Revision and SLI mode
  • Ability to choose different skins, and make your own!
  • Now you can save screenshots from your favorite games!

System requirements:

  • Windows XP32/64 or Vista32/64
  • EVGA 6, 7, 8, 9 or GTX 200 series graphics card
  • Forceware 96.xx or higher drivers

Queste le note fornite a corredo con la versione più recente:

  • Adds support for LED control on GTX 980 K|NGP|N card
  • Add close button on fan curve editor
  • Add DPI scaling in Windows 8.1
  • Hide server icon in system tray when OSD is turned off
  • Changed text color for OSD in system tray and keyboard LCD
  • Remove hotkey Ctrl + 0-9 to resolve game conflict settings
  • Allow different installation paths

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Un milione di preorder per Apple Watch: meglio di Andoid Wear in un solo giorno?

Apple Watch potrebbe essere riuscito a battere l'intera piattaforma concorrente già nel primo giorno di pre-order. A rivelarlo è Slice Intelligence, che ha effettuato una prima (e probabilmente imprecisa) stima sulle prevendite dello smartwatch della Mela. La notizia non è positiva solo per Apple, in quanto la concorrenza tutta attendeva l'arrivo del produttore di Cupertino perché si desse una smossa all'intera categoria. E questa sembrerebbe essere arrivata.

Secondo i dati di Slice Intelligence, è naturalmente il modello più economico a pilotare le vendite: circa due terzi dei nuovi clienti hanno scelto Apple Watch Sport, fra cui il più gettonato sembrerebbe essere il modello in Grigio Siderale da 42mm. Complessivamente, il 71% dei pre-order è relativo al modello da 42mm, laddove la versione più piccola da 38mm rappresenta il 32% delle prevendite nel caso di Apple Watch Sport, e il 24% nel caso del modello in acciaio.

Apple Watch, stime vendite iniziali

Le proiezioni delle vendite si basano sui dati raccolti da 9.080 acquirenti online che hanno aderito al monitoraggio delle loro email: "Slice Intelligence stima che 957 mila utenti negli Stati Uniti hanno preordinato un Apple Watch venerdì, il primo giorno che l'orologio era disponibile alla vendita", scrive la società nel report. "Ogni acquirente ha ordinato una media di 1,3 orologi, spendendo circa 503,83 dollari per ogni unità. Per quanto riguarda il solo Apple Watch Sport, la spesa media è di 382,83 dollari, che sale a 707,04 dollari per il modello in acciaio".

Non sono inclusi nelle statistiche i dati riguardanti la versione Edition in oro da 18 carati. Il totale delle prevendite del modello più esclusivo è naturalmente irrisorio se raffrontato ai restanti modelli, a tal punto da risultare un campione irrilevante nel computo delle misure. Il 28% dei preordini di Apple Watch includevano un Cinturino Sport nero, che diventa quindi la soluzione più ambita dai primi clienti dell'orologio della Mela. In seconda posizione troviamo il Loop in maglia milanese, seguito da Bracciale a maglie, Cinturino Classic nero e Cinturino Sport bianco.

Le analisi considerano esclusivamente il pubblico statunitense, ma Apple Watch è prenotabile anche in altri otto stati, fra cui Canada, Australia, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Cina e Hong Kong. È probabile che le proporzioni di vendita fra i modelli varino particolarmente da paese a paese, con l'Edition che potrebbe essere decisamente più popolare ad esempio in Cina. Tuttavia, se le stime di Slice Intelligence si rivelassero corrette, Apple Watch potrebbe aver raggiunto già obiettivi particolarmente interessanti.

Apple Watch, stime vendite iniziali

Tim Cook aveva già parlato di vendite "grandiose" nella solita dialettica tipica di Apple. Ma potrebbe non essere solo dialettica: pochi mesi fa scrivevamo che erano stati venduti 720 mila dispositivi Android Wear durante il suo primo anno di vendite, cifra che Apple potrebbe aver superato in un solo giorno di prevendite, in un solo stato, e quando ancora l'orologio non è in commercio. Ma la situazione potrebbe giovare maggiormente ai concorrenti, ancora in attesa del boom della categoria che potrebbe però essere arrivato con Apple Watch.

Restiamo tuttavia in attesa di un dato ufficiale da parte della società per poter eliminare ogni dubbio.


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LG G4 con scocca in vera pelle e batteria rimovibile: ecco le immagini ufficiali

Una pagina web avvistata da Evan Blass, adesso naturalmente eliminata dagli occhi indiscreti dei curiosi, ha mostrato nei giorni scorsi una serie di dettagli sul prossimo LG G4, smartphone che non vedrà la luce prima del 28 aprile. Oltre ad informazioni sensibili sullo smartphone, come dimensioni e risoluzione del display, materiali utilizzati o specifiche della batteria, dello smartphone sono apparse una serie di immagini ufficiali che lasciano ormai poco spazio a dubbi.

LG G4

Secondo le slide pubblicate, LG G4 adotterà un display "Quantum" da 5,5 pollici a risoluzione 2560x1440 e una fotocamera posteriore da 13 megapixel con apertura f/1.8. Quest'ultima è di fatto una piccola incongruenza, e fa pensare che le specifiche riportate sul sito possano essere ancora soggette a modifiche. Solo pochi giorni fa i coreani annunciavano le specifiche della fotocamera, con un sensore da 16 megapixel, non 13, e sistema di lenti f/1.8.

Sul sito si leggeva inoltre che LG G4 sarebbe stato rilasciato con Android 4.4 KitKat, caratteristica ormai fuori luogo per un dispositivo di fascia alta. Le incongruenze potrebbero farci pensare ad un falso, tuttavia le immagini sembrano essere realmente le ufficiali che accompagneranno il rilascio del prossimo top di gamma. Fra le restanti caratteristiche tecniche si parla di una batteria rimovibile da 3.000mAh e uno slot per schede di memoria SD, elementi entrambi assenti sui concorrenti diretti di Samsung.

Sembrano invece più attendibili le immagini che accompagnano le slide. Viene confermata ancora una volta la scocca ad arco, mentre il display sembrerebbe perfettamente "flat". Lo smartphone sarà disponibile al lancio in varie tonalità di colore diverse, così come anche in versione con retro in vera pelle, anch'essa proposta in varie colorazioni. Non mancherà inoltre la tradizionale Flip Cover, che permetterà di avere accesso ad alcune porzioni del display anche quando chiusa.


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CD Projekt: 'non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi'

Written By Unknown on Minggu, 12 April 2015 | 21.12

Negli ultimi anni i giocatori sembrano lamentarsi per qualsiasi cosa e molto spesso sembrano vedere problemi dove apparentemente non ce ne sono. È capitato anche per The Witcher 3 Wild Hunt, che seppure sembra uno dei titoli qualitativamente migliori e validi dal punto di vista tecnico. E nella maggior parte dei casi la risposta a queste critiche è estremamente semplice.

The Witcher 3 Wild Hunt

"Non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi sulla qualità di quel gioco", ha infatti detto Marcin Iwinski, co-fondatore di CD Projekt Red, in seguito all'annuncio delle due espansioni a pagamento per The Witcher 3. Annuncio che ha scatenato il malumore della community dei fans di CD Projekt, perché vedono la software house polacca come un punto di riferimento in onestà. Il tentativo di marginare con dei DLC per un gioco non ancora uscito, quindi, non sarebbe consono alla reputazione che CD Projekt ha saputo costruirsi nel corso degli anni.

"Aspettate le prime recensioni di The Witcher 3 Wild Hunt prima di decidere. Come sempre, siete liberi di fare ciò che volete", aggiunge ancora Iwinski.

I giocatori che hanno preso a cuore CD Projekt sono delusi perché vorrebbero che questi contenuti venissero inseriti nella versione di base del gioco. Non amano neanche la struttura del Pass espansioni, che porta a pagare in anticipo contenuti che arriveranno solamente dopo molto tempo. Eppure, questo tipo di politiche viene attuato da diverse software house e alcuni tra i giochi più apprezzati dell'ultimo periodo, come Mortal Kombat X e Dying Light, offrono dei Pass per le espansioni molto simili a quello di The Witcher 3.

Come sempre, diciamo che il giudizio su un prodotto videoludico dovrebbe essere formulato sulla base dell'effettiva qualità del gioco e non valutando solamente le politiche attuate dalla software house che lo realizza. Soprattutto in un caso come questo, con un videogioco che promette di essere di altissima qualità come abbiamo visto nella recente anteprima di The Witcher 3 Wild Hunt.

Vi lasciamo con l'ultimo gameplay trailer di The Witcher 3 Wild Hunt appena rilasciato.


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Lo zaffiro di Apple Watch resiste anche al trapano: ecco un test di resistenza estremo

Il sito di riparazioni di dispositivi Apple iPhonefixed ha ricevuto nella settimana un pannello in zaffiro di ricambio per l'imminente Apple Watch. Si tratta di un'unità del modello da 38mm, che di lì a breve è divenuta la sfortunata protagonista, o vittima che dir si voglia, di un test di resistenza estremo. Secondo Apple, lo zaffiro di Apple Watch, è in grado di resistere in maniera esemplare soprattutto ai graffi. Vediamo se è vero.


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HDMI 2.0a, annunciate le nuove specifiche con supporto ai formati HDR

Sono state finalizzate e ufficializzate le specifiche della versione 2.0a dello standard HDMI. L'aggiunta principale è data dal supporto dei formati HDR, che permettono qualità e dettagli superiori sia per quanto riguarda le zone d'ombra dell'immagine, che le parti più luminose.

"Riconosciamo che l'HDR sarà un elemento critico nell'evoluzione dell'industria. Il nostro supporto all'HDR consente ai nostri più di 800 HDMI 2.0 Adopter di sviluppare prodotti leader con supporto all'HDR, pur mantenendo l'interoperabilità con tutto l'ecosistema HDMI", ha dichiarato Robert Blanchard, presidente dell'HDMI Forum.

A Blanchard ha fatto eco Arnold Brown, Chairman dell'HDMI Forum: "Con l'aggiunta dei formati HDR, lo standard HDMI continua il suo supporto ai più recenti formati e alle tecnologie pianificate per i contenuti di Hollywood". Le nuove opzioni di HDMI 2.0a si aggiungono a quelle già concesse dallo standard HDMI 2.0, e come quest'ultimo non richiede nuovi cavi.

Fra queste citiamo la bandwidth teorica massima supportata pari a 18Gbps, che consente pieno supporto alla risoluzione 3840x2160 fino a 60fps e a 32 canali audio contemporaneamente. Lo standard HDMI 2.0 era stato annunciato ufficialmente all'IFA 2013 di Berlino, ed è chiaro che il nuovo 2.0a non sia altro che un aggiornamento marginale.


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La software house di Divinity Original Sin adesso pianifica rilasci annuali

"Il fallimento è un passo irrinunciabile per la creatività", ha detto Swen Vincke, CEO della belga Larian Studios, a GamesIndustry.biz. Secondo Vincke il lancio di Divinity Original Sin è stato del tipo "o la va o la spacca", visto che i rischi erano tantissimi e le possibilità di ottenere successo realmente molto scarse, vista la natura indipendente del titolo.

Oggi Divinity Original Sin viene considerato come il miglior gioco di ruolo dell'industria dei videogiochi da moltissimi giocatori.

Divinity Original Sin

Lo studio di Québec di Larian conta adesso 10 persone, rimanendo quindi in perfetta armonia con la filosofia indipendente di Larian. Collabora con le altre sedi di Gand, Belgio, e di San Pietroburgo, Russia.

Ma entro tre anni lo studio di Québec sarà composto da 40 persone, e questo gli consentirà di lavorare autonomamente su un proprio gioco. "Con tre studi che sono in grado di lavorare su un proprio titolo, avremo l'opportunità di rilasciare un nuovo gioco per ogni anno. Questo vuol dire che lo sviluppo di ciascun titolo durerà tre anni: è un lasso di tempo molto lungo, ma noi preferiamo fare giochi di qualità invece che rilasciare titoli troppo in fretta. Questa è la differenza tra una società indipendente e una compagnia che invece deve rendere conto agli azionisti".

"Il nostro obiettivo non è quello di abbassare i costi di produzione, ma di continuare a fare giochi di qualità in un ambiente diverso rispetto al solito dell'industria dei videogiochi. Siamo un piccolo lottatore che si scontra con dei giganti, ma siamo totalmente indipendenti nel senso che ci occupiamo autonomamente di ogni fase della creazione dei nostri giochi, distribuzione compresa".

Complessivamente, oggi Larian conta 70 impiegati distribuiti fra tutti i suoi studi.


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CD Projekt: 'non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi'

Written By Unknown on Sabtu, 11 April 2015 | 21.12

Negli ultimi anni i giocatori sembrano lamentarsi per qualsiasi cosa e molto spesso sembrano vedere problemi dove apparentemente non ce ne sono. È capitato anche per The Witcher 3 Wild Hunt, che seppure sembra uno dei titoli qualitativamente migliori e validi dal punto di vista tecnico. E nella maggior parte dei casi la risposta a queste critiche è estremamente semplice.

The Witcher 3 Wild Hunt

"Non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi sulla qualità di quel gioco", ha infatti detto Marcin Iwinski, co-fondatore di CD Projekt Red, in seguito all'annuncio delle due espansioni a pagamento per The Witcher 3. Annuncio che ha scatenato il malumore della community dei fans di CD Projekt, perché vedono la software house polacca come un punto di riferimento in onestà. Il tentativo di marginare con dei DLC per un gioco non ancora uscito, quindi, non sarebbe consono alla reputazione che CD Projekt ha saputo costruirsi nel corso degli anni.

"Aspettate le prime recensioni di The Witcher 3 Wild Hunt prima di decidere. Come sempre, siete liberi di fare ciò che volete", aggiunge ancora Iwinski.

I giocatori che hanno preso a cuore CD Projekt sono delusi perché vorrebbero che questi contenuti venissero inseriti nella versione di base del gioco. Non amano neanche la struttura del Pass espansioni, che porta a pagare in anticipo contenuti che arriveranno solamente dopo molto tempo. Eppure, questo tipo di politiche viene attuato da diverse software house e alcuni tra i giochi più apprezzati dell'ultimo periodo, come Mortal Kombat X e Dying Light, offrono dei Pass per le espansioni molto simili a quello di The Witcher 3.

Come sempre, diciamo che il giudizio su un prodotto videoludico dovrebbe essere formulato sulla base dell'effettiva qualità del gioco e non valutando solamente le politiche attuate dalla software house che lo realizza. Soprattutto in un caso come questo, con un videogioco che promette di essere di altissima qualità come abbiamo visto nella recente anteprima di The Witcher 3 Wild Hunt.

Vi lasciamo con l'ultimo gameplay trailer di The Witcher 3 Wild Hunt appena rilasciato.


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Lo zaffiro di Apple Watch resiste anche al trapano: ecco un test di resistenza estremo

Il sito di riparazioni di dispositivi Apple iPhonefixed ha ricevuto nella settimana un pannello in zaffiro di ricambio per l'imminente Apple Watch. Si tratta di un'unità del modello da 38mm, che di lì a breve è divenuta la sfortunata protagonista, o vittima che dir si voglia, di un test di resistenza estremo. Secondo Apple, lo zaffiro di Apple Watch, è in grado di resistere in maniera esemplare soprattutto ai graffi. Vediamo se è vero.


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HDMI 2.0a, annunciate le nuove specifiche con supporto ai formati HDR

Sono state finalizzate e ufficializzate le specifiche della versione 2.0a dello standard HDMI. L'aggiunta principale è data dal supporto dei formati HDR, che permettono qualità e dettagli superiori sia per quanto riguarda le zone d'ombra dell'immagine, che le parti più luminose.

"Riconosciamo che l'HDR sarà un elemento critico nell'evoluzione dell'industria. Il nostro supporto all'HDR consente ai nostri più di 800 HDMI 2.0 Adopter di sviluppare prodotti leader con supporto all'HDR, pur mantenendo l'interoperabilità con tutto l'ecosistema HDMI", ha dichiarato Robert Blanchard, presidente dell'HDMI Forum.

A Blanchard ha fatto eco Arnold Brown, Chairman dell'HDMI Forum: "Con l'aggiunta dei formati HDR, lo standard HDMI continua il suo supporto ai più recenti formati e alle tecnologie pianificate per i contenuti di Hollywood". Le nuove opzioni di HDMI 2.0a si aggiungono a quelle già concesse dallo standard HDMI 2.0, e come quest'ultimo non richiede nuovi cavi.

Fra queste citiamo la bandwidth teorica massima supportata pari a 18Gbps, che consente pieno supporto alla risoluzione 3840x2160 fino a 60fps e a 32 canali audio contemporaneamente. Lo standard HDMI 2.0 era stato annunciato ufficialmente all'IFA 2013 di Berlino, ed è chiaro che il nuovo 2.0a non sia altro che un aggiornamento marginale.


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La software house di Divinity Original Sin adesso pianifica rilasci annuali

"Il fallimento è un passo irrinunciabile per la creatività", ha detto Swen Vincke, CEO della belga Larian Studios, a GamesIndustry.biz. Secondo Vincke il lancio di Divinity Original Sin è stato del tipo "o la va o la spacca", visto che i rischi erano tantissimi e le possibilità di ottenere successo realmente molto scarse, vista la natura indipendente del titolo.

Oggi Divinity Original Sin viene considerato come il miglior gioco di ruolo dell'industria dei videogiochi da moltissimi giocatori.

Divinity Original Sin

Lo studio di Québec di Larian conta adesso 10 persone, rimanendo quindi in perfetta armonia con la filosofia indipendente di Larian. Collabora con le altre sedi di Gand, Belgio, e di San Pietroburgo, Russia.

Ma entro tre anni lo studio di Québec sarà composto da 40 persone, e questo gli consentirà di lavorare autonomamente su un proprio gioco. "Con tre studi che sono in grado di lavorare su un proprio titolo, avremo l'opportunità di rilasciare un nuovo gioco per ogni anno. Questo vuol dire che lo sviluppo di ciascun titolo durerà tre anni: è un lasso di tempo molto lungo, ma noi preferiamo fare giochi di qualità invece che rilasciare titoli troppo in fretta. Questa è la differenza tra una società indipendente e una compagnia che invece deve rendere conto agli azionisti".

"Il nostro obiettivo non è quello di abbassare i costi di produzione, ma di continuare a fare giochi di qualità in un ambiente diverso rispetto al solito dell'industria dei videogiochi. Siamo un piccolo lottatore che si scontra con dei giganti, ma siamo totalmente indipendenti nel senso che ci occupiamo autonomamente di ogni fase della creazione dei nostri giochi, distribuzione compresa".

Complessivamente, oggi Larian conta 70 impiegati distribuiti fra tutti i suoi studi.


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Galaxy S6 Edge e le sue curve, scanner 3D, videocamere 4K Canon e altro in TGTech

Written By Unknown on Jumat, 10 April 2015 | 21.12

Eccoci con l'appuntamento settimanale a TGTtech! Sull'onda del discreto putiferio causato dalla "curvabilità" del nuovo Samsung Galaxy S6 Edge, Nino cerca di farci capire come sono andate le cose e dove sia la verità. Paolo invece apre una parentesi sul mercato dei semiconduttori, facendo il punto della situazione.

Spetta ad Andrea spiegarci invece in cosa consiste il nuovo scanner 3D di Caltech, in grado di interfacciarsi con il nostro smartphone, mentre Roberto ci decanta le doti delle nuove videocamere Canon XC10 e C300 Mark II.

Il "Rosario corner" ha come tema Deus Ex Mankind Divided: verrà spiegato cosa dobbiamo aspettarci di nuovo rispetto al capitolo precedente, Human Revolution. Mankind Divided non solo confermerà la precisione del sistema stealth, ma offrirà un nuovo motore grafico, Dawn Engine, supporto a DirectX 12 e ad AMD TressFX. Ai nostri lettori auguriamo un buon weekend e una buona visione!


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Recensione Acer XG270HU: l'eterna sfida tra Radeon e GeForce si sposta sui monitor

La sincronizzazione adattiva sembra adesso il principale campo di interesse per AMD e NVIDIA. I due colossi del mondo delle schede video, infatti, stanno sperimentando con questi tipi di tecnologie, nel tentativo di offrire ai giocatori l'esperienza di gioco più coinvolgente possibile e senza compromessi. FreeSync, così come G-Sync come abbiamo visto in passato, punta ad esplicitare il massimo potenziale della GPU, evitando che questo risulti in qualche modo svilito dai limiti del monitor.

Acer XG270HU

Il problema che si vuole risolvere è quello della mancata corrispondenza tra l'output della scheda video e la visualizzazione sullo schermo. Se la scheda video, infatti, riesce a realizzare un numero di frame superiore al valore di refresh rate del monitor si rischia di incorrere nel problema di avere più di un frame per un ciclo di aggiornamento del pannello. In una situazione del genere la scheda video non riesce a individuare, senza aiuti esterni, qual è il miglior frame da visualizzare, e quali invece scartare, con il risultato che mostra a schermo più di un frame contemporaneamente.

Questo è il principio alla base del tearing, ovvero l'immagine spezzata che si verifica quando più di un frame viene mostrato nello stesso momento. Ma c'è anche il problema contrario da risolvere, ovvero quello dello stuttering. Questo si verifica, invece, nel momento in cui la scheda video non dispone di un aggiornamento fresco rispetto all'input del giocatore e deve quindi visualizzare un frame "vecchio" nel momento in cui il pannello si aggiorna.

Acer XG270HU

Se prima dell'avvento delle tecnologie di sincronizzazione adattiva il problema del tearing veniva risolto via software con il V-Sync, lo stuttering e l'input lag rimangono limiti piuttosto importanti per il giocatore che pretende che la propria esperienza di gioco venga riprodotta fedelmente sullo schermo e che non gradisce allo stesso tempo una compromissione della fedeltà visiva originale. Con la scheda video che, invece, guida le tempistiche di aggiornamento di un monitor, congiuntamente a specifiche per i monitor sempre più avanzate con i 144Hz che diventano un punto di riferimento sempre più irrinunciabile per i giocatori, tali problematiche vengono quasi del tutto annullate. Certo, le tecnologie di sincronizzazione adattiva sono ancora in fase di evoluzione, e certamente raggiungeranno prima o poi nuovi standard qualitativi, probabilmente coinvolgendo altri dispositivi della postazione di gioco per annullare completamente il problema dell'input lag.

Per testare l'efficienza della nuova tecnologia AMD FreeSync abbiamo usato il monitor Acer XG270HU, uno dei primi compatibili con FreeSync. Vanta un pannello di tipo TN da 27 pollici, risoluzione nativa di 2560x1440 (16:9) e refresh range dinamico tra 40 e 144Hz. Quest'ultimo valore è molto importante per gli scopi della nostra recensione, quindi tenetelo in mente con particolare cura.

Acer XG270HU

La sincronizzazione tra schermo e scheda video nel caso di FreeSync viene realizzata tramite specifiche DisplayPort. Queste ultime, infatti, prevedono frequenze di refresh dello schermo di tipo adaptive, cioè che possano variare nel tempo in funzione di specifici comandi. Nel caso di G-Sync, invece, abbiamo un modulo hardware con circuiteria specifica installato all'interno del monitor.

Questo comporta una serie di ripercussioni a livello prestazionale, che andremo ad analizzare nel corso dell'articolo.


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Su Windows 10 uno store unico per app, film e musica

Su Windows 10, Microsoft offrirà applicazioni, film, show televisivi e musica in un'unica applicazione. Il gigante del software ha in test una nuova sezione dello store Windows 10 che include anche contenuti audio-video, mentre l'aggiunta della musica è già pianificata per le prossime settimane, naturalmente prima della release ufficiale.

Windows 10, store unico

Lo store unificato è un'ovvietà, e la sua conferma era pertanto attesa. Con Windows 10, l'obiettivo di Microsoft è quello di offrire un'unica piattaforma per ogni tipologia di dispositivo, ed in questo modo anche i contenuti scaricati ad esempio su PC, potranno essere consultati facilmente su tablet, smartphone e, perché no, anche sulla console proprietaria, Xbox One.

Una nuova esperienza con Windows che verrà rimpolpata di novità nel corso del tempo: "Quella che potete apprezzare oggi è un'esperienza non ancora terminata e abbiamo molto lavoro da fare", ha ammesso Brandon LeBlanc di Microsoft. "Per esempio, non vedrete i dettagli dei film o degli show televisivi come il cast e la troupe tecnica, e per adesso potrete solo visualizzare i contenuti in streaming", ha continuato.

Ma è una situazione solo temporanea: ben presto, spiega LeBlanc, sarà possibile salvare i contenuti in locale per la riproduzione anche senza connessione ad internet attiva. Prima dello store unico, Microsoft offriva la musica sull'app Xbox Music, mentre sull'app Xbox Video trovavamo film e show televisivi. Di recente, le nuove applicazioni Musica e Video sono disponibili come anteprima, ed è evidente la rimozione del brand Xbox.

Gli Insider possono già trovare la novità sull'app Store (beta) dell'ultima build di Windows 10 Technical Preview rilasciata al pubblico. Disponibile anche in Italia, lo store unico è presente in preview attualmente in circa 20 paesi. Non è naturalmente esente da bug, ed in caso di eventuali crash, Microsoft consiglia di consultare questo post sul forum ufficiale.


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Google risponde ad Apple Watch: Android Wear presto compatibile anche con iPhone

Sembra che gli ingegneri di Google attendessero con ansia l'arrivo sul mercato di Apple Watch. Naturalmente non per comprarlo, ma per sferrargli un colpo basso: da Mountain View potrebbe arrivare ben presto la compatibilità della piattaforma Android Wear anche con iPhone. In questo modo, gli utenti Apple potranno di fatto scegliere fra uno smartwatch Android Wear o l'Apple Watch, mettendo le due nuove piattaforme in diretta competizione.

Motorola Moto 360

Secondo alcune fonti citate da TheVerge, Google è al lavoro su una "app companion" che permette di eseguire operazioni basilari con lo smartwatch Android Wear anche quando connesso con un iPhone. Stiamo parlando di funzionalità essenziali come la sincronizzazione delle notifiche, ricerche e comandi vocali o la riproduzione delle schede di Google Now, mentre già al lancio potrebbe anche essere possibile rispondere alle email ricevute su Gmail, o controllare la musica in riproduzione sullo smartphone.

Sapevamo che Google era al lavoro su un progetto simile, tuttavia la fonte riporta che l'app potrebbe essere disponibile in tempi brevissimi. Proprio in vista del lancio di Apple Watch, e la cosa ha senso come specificavamo poco sopra. In realtà alcuni sviluppatori erano già riusciti a sincronizzare alcuni dati fra le due diverse piattaforme, tuttavia l'arrivo di un software ufficiale per la gestione della sincronizzazione consentirà probabilmente di offrire una compatibilità più profonda e con il supporto di nuove funzionalità avanzate.

Del resto, il modus operandi di Google è parecchio diverso rispetto a quello di Apple, più aperto e incline ad abbracciare il numero più elevato di utenti, a prescindere dal dispositivo che viene utilizzato. La stessa Google aveva dichiarato a The Huffington Post per bocca di Jeff Chang: "Vogliamo che la nostra esperienza sia sfruttata dal più alto numero possibile di utenti, infatti siamo molto interessati a fare in modo che questo avvenga permettendo a più utenti di utilizzare Android Wear".

Ma è solo Google, fra le due, che ha una mentalità così "aperta". Infatti, il grosso dubbio sulla pubblicazione dell'app companion di Android Wear è dato dalla potenziale reazione di Apple. Come reagirà il gigante di Cupertino una volta che Big G offrirà la sua applicazione al vaglio dei controlli di App Store? Apple ha già consentito ad altri produttori di wearable di pubblicare sullo store app simili, tuttavia con l'avvicinarsi di Apple Watch la società è stata sempre più aggressiva, ad esempio terminando la vendita di molti wearable nei suoi negozi retail.

In più, fra Apple e Google non ci sono rapporti proprio idilliaci. Alcuni anni fa Apple ha eliminato Google Maps fra le applicazioni native di iPhone, proponendo la sua soluzione, se vogliamo meno rifinita e affidable. Ma gli screzi fra due società non dovrebbero rappresentare una clausola per l'accettazione di un'app di terze parti sullo store, ed è probabile che a breve l'app companion di Android Wear apparirà sul negozio digitale a tutto vantaggio di noi utenti.

Al momento sembra essere quindi solo questione di tempo, tuttavia le tempistiche esatte per il rilascio non sono ancora note.


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TSMC, aggiornamenti sulle roadmap per i 16nm e i 10nm

Written By Unknown on Kamis, 09 April 2015 | 21.12

La fonderia taiwanese TSMC ha annunciato i piani per il debutto di una nuova versione, più compatta ed energicamente meno dispendiosa, del processo FinFET a 16 nanometri e ha svelato la tabella di marcia per i nodi di processo futuri. La compagnia intanto avvierà la produzione in volumi del processo 16nm FinFET Plus (16FF+) nel corso della metà dell'anno e a partire dal prossimo anno avvierà le operazioni di un nuovo stabilimento che si concentrerà sulla produzione a 10 nanometri. A darne notizia è il sito web EEtimes.

TSMC afferma che i chip prodotti utilizzando il processo 16FF+ saranno contraddistinti da prestazioni superiori del 10% rispetto ai nodi concorrenti, consumeranno il 50% in meno di un SoC da 20nm e avranno un cycle time doppio rispetto a quello dei chip a 20 nanometri. La fonderia avrà oltre 50 tape-out entro la fine dell'anno che copriranno processori applicativi, GPU, processori per il campo automotive e networking.

Mark Liu, co-CEO di TSMC, ha inoltre osservato che l'azienda ha collaborato con ARM su un processore Cortex-A72 che fa leva sul processo 16FF+ per ottenere prestazioni 3,5 volte superiori rispetto ad un processore Cortex A-15 (alla base di NVIDIA Tegra 5 e Samsung Exynos 5 e prodotto a 32/28nm con possibilità di arrivare a 22nm) consumando al contempo il 75% in meno di energia. TSMC e ARM continueranno a collaborare anche sulla prossima generazione di processi produttivi.

La compagnia ha inoltre sviluppato il prcesso 16FFC, una versione più compatta, per i prodotti consumer, dispositivi wearables e smartphone di fascia media e bassa. Questo processo riduce il consumo energetico del 50% rispetto a quanto possibile con le soluzioni attuali e i tapeout dei prodotti sono attesi nella seconda metà del 2016.

Mentre la tecnologia TSMC a 16 nanometri arriverà comunque non prima dell'estate, la compagnia ha già illustrato le tempistiche indicative per il processo a 10 nanometri. Questo processo avrà una densità più che doppia rispetto al processo a 16 nanometri assieme ad un guadagno di prestazioni del 20% e ad una riduzione dei consumi del 40%. TSMC ha già dato dimostrazione di un chip SRAM da 256MB realizzato con questo processo. L'azienda taiwanese si aspetta di poter essere in produzione entro la fine del 2016, per la produzione in volumi nella prima parte del 2017.


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Un primo sguardo a Deus Ex Mankind Divided

Il primo trailer cinematogafico di Deus Ex Mankind Divided è spettacolare e ispiratore. Seguito diretto di Human Revolution, Mankind Divided farà parte del programma Gaming Evolved di AMD, e beneficerà del supporto Microsoft DirectX 12 e AMD TressFX grazie al nuovo Dawn Engine.


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Apple Watch stroncato, o quasi, nelle prime recensioni d'oltreoceano

La stampa americana è sempre stata molto flessibile nei giudizi nei confronti dei prodotti Apple. Molte testate reputano il colosso di Cupertino come una realtà di casa non solo dal punto di vista geografico, ma anche per l'approccio della società verso il mercato tecnologico. Nonostante ciò, le prime recensioni d'oltreoceano del nuovo Apple Watch non sono così lusinghiere come potevamo attenderci. Intendiamoci, Apple Watch non ne esce con le ossa spezzate, tuttavia in ogni recensione c'è sempre un però.

Apple Watch

Le prime recensioni sono state pubblicate a qualche settimana dal rilascio ufficiale dell'orologio della Mela, che avverrà il prossimo 24 aprile. L'impressione generale è che Apple Watch è un buon prodotto con un potenziale enorme, ma non ancora sfruttato appieno. Un orologio forse più capace rispetto ai concorrenti diretti, ma che vuole fare troppe cose discretamente, piuttosto che focalizzarsi su un'area e farlo bene. In più, sembrerebbero presenti gravi problemi prestazionali, forse relativi ad una versione ancora non definitiva del software.

Non è chiuso nemmeno il capitolo relativo all'autonomia operativa. I pareri delle prime recensioni sono contrastanti, con alcuni redattori insoddisfatti dalla durata della batteria dell'orologio e altri che addirittura scrivono che è l'iPhone a non riuscire a stare dietro al Watch della Mela. L'interfaccia, poi, non è altrettanto intuitiva come su altri prodotti Apple, e necessita di giorni per poter essere padroneggiata a dovere. Insomma, un prodotto non per tutti, pensato per chi si è avvicinato da poco alla tecnologia ma con parecchi problemi di gioventù, fra cui una grave crisi d'identità.

Cosa fa bene Apple Watch? Probabilmente nulla come qualsiasi altro smartwatch, categoria limitata da display troppo piccoli e comandi vocali non all'altezza da poter rappresentare il metodo di input principale. Ma Apple Watch ha un numero enorme di funzionalità, a cui si aggiungeranno presto miriadi di applicazioni che aggiungeranno valore al prodotto della Mela. È il migliore smartwatch in circolazione, ci dicono gli americani, ma non è ancora in grado di dirci dove vuole parare veramente la categoria. Al momento Apple Watch sembra più un prodotto di moda che un gadget tecnologico vero e proprio.

Apple Watch

Passiamo in rassegna le diverse testate giornalistiche del web americane fra quelle che hanno recensito Apple Watch.

The Verge: Nilay Patel sostiene che Apple Watch sia "lo smartwatch più capace fra quelli disponibili ad oggi". Il suo problema più evidente è, tuttavia, che è pur sempre uno smartwatch, con tutti i limiti del caso. Il giornalista non riesce a trovare una destinazione d'uso che sia soddisfacente, verificando inoltre performance assolutamente migliorabili soprattutto nella sincronizzazione dei dati con l'iPhone. Si tratta di una problematica da verificare nuovamente al lancio del prodotto, visto che il software non è definitivo, a detta di Apple, e potrebbe avere netti miglioramenti sul piano prestazionale. Anche la batteria non è convincente secondo The Verge, e si arriva facilmente al 10% già alle 7 di sera.

Re/code: pareri in leggero contrasto da parte di Lauren Goode, che scrive che l'autonomia operativa di Apple Watch è in realtà soddisfacente. Lo smartwatch della Mela non riesce a raggiungere altri prodotti della concorrenza da questo punto di vista, ma in alcuni casi potrebbe durare anche più dell'iPhone abbinato. È un prodotto pensato per l'appassionato del marchio di Cupertino, ma non un capolavoro senza tempo. L'interfaccia è un po' difficile da gestire secondo Goode, ma in pochi giorni si padroneggia bene e si familiarizza con la Digital Crown.

Yahoo Tech: David Pogue ha trovato utile l'orologio di Apple se utilizzato con funzionalità basilari, come il tracciamento degli spostamenti, chiamate vocali mantenendo libere le mani, e l'uso di Apple Pay. L'orologio è utile anche per "filtrare" le notifiche dell'iPhone, scegliere le uniche che possono interessarci in un determinato momento, e lasciarci disturbare solo da queste. Insoddisfacente l'autonomia operativa: dopo 18 ore lo smartwatch di Cupertino si spegne inesorabilmente. È un dispositivo "quasi magico" per Yahoo Tech, ma si rivolge più a un pubblico modaiolo che "geek".

New York Times: i primi tre giorni di utilizzo di Apple Watch sono stati "frustranti" secondo Farhad Manjoo, che poi ha imparato ad apprezzare lo smartwatch. Il colpevole è l'interfaccia particolare pensata dalla Mela: "Anche se dalle demo sembra semplice utilizzarlo, ci sono delle profondità inesplorate nell'orologio", ha scritto Manjoo, continuando, "servono un paio di giorni per capire cosa può fare, e come farlo". Secondo NYT, Apple Watch è utile per leggere rapidamente le notifiche e gestire i promemoria senza essere distratti da altre funzionalità: "È molto meno immersivo rispetto ad un telefono. Non sono molte le cose che puoi fare con un display così piccolo", così capita raramente di iniziare a fare tutt'altro rispetto alle intenzioni principali.

Insomma, dietro alle apparenze positive delle recensioni si cela un certo malcontento verso l'orologio di Apple, che parte da un pubblico, quello americano, che spesso è estremamente entusiasta nei confronti dei prodotti di Cupertino. Il sentore generale è quello di trovarsi di fronte ad un dispositivo estremamente valido sul piano tecnologico, ma che ancora manca di una reale motivazione con cui spiccare. È la prima generazione di quella che potrebbe divenire una rivoluzione, insomma, ma quella rivoluzione sembra al momento rimandata.


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Dal Caltech uno scanner 3D a portata di smartphone

La mania di scattare fotografie e selfie con il cellulare potrebbe trasformarsi, in un futuro non troppo lontano, in una nuova pratica di replicare oggetti tridimensionali. Il California Institute of Technology ha infatti realizzato un sensore di dimensioni sufficientemente ridotte da poter essere ospitato in dispositivi compatti e portatili e capace di rilevare i dettagli tridimensionali di un oggetto e di agire, di fatto, da scanner 3D.

Come gli appassionati di fotografia ben sapranno, i pixel del sensore di una comune fotocamera digitale hanno il compito di registrare l'intensità della luce ricevuta da uno specifico punto della zona che stanno inquadrando. Quest'informazione, opportunamente elaborata, processata e unita a quella raccolta dagli altri pixel permette di ottenere una fotografia digitale.

Nel sensore sviluppato dal Caltech, che prende il nome di Nanophotonic Coherent Imager (NCI), ciascun pixel funge da piccolo interferometro ed è capace di fornire non solo l'intensità luminosa ma anche la distanza dell'oggetto inquadrato dal sensore stesso.

Il principio di funzionamento è lo stesso alla base dei sistemi LIDAR, dove un oggetto viene illuminato da un particolare fascio di luce laser. La luce riflessa dall'oggetto viene analizzata con opportune tecniche di interferometria che permettono di ottenere informazioni circa dimensioni e distanza dell'oggetto stesso. Tutto ciò è possibile grazie al concetto ottico della coerenza: due onde sono coerenti quando hanno la stessa frequenza e quindi creste e ventri delle due onde sono allineate.

L'oggetto viene illuminato con un fascio di luce coerente, che viene quindi riflessa e raccolta dall'NCI. A questo punto l'intensità, la fase e la frequenza della luce riflessa è confrontata con il riferimento del fascio di luce coerente, potendo quindi fornire informazioni utili per determinare l'esatta distanza del punto. La luce viene quindi convertita in un segnale elettrico che contiene tutte le informazioni necessarie per creare un'immagine tridimensionale.

Il sensore del Caltech è in pratica un array di piccolissimi Lidar posti l'uno accanto all'altro. Attualmente il sensore è composto da una matrice di 16 Lidar, che permette di ottenere singole immagini di 16 pixel ciascuna. Mediante opportune tecniche è possibile effettuare scansioni sequenziali che ricomposte in un secondo momento possono offrire immagini di maggiori dimensioni complessive.

Utilizzando il particolare sensore i ricercatori del Caltech sono stati in grado di ottenere la rappresentazione tridimensionale di una moneta da un penny da una distanza di circa mezzo metro con una risoluzione nell'ordine dei micron. In futuro dovrebbe essere possibile realizzare sensori provvisti di centinaia o migliaia di lidar ed estendere le possibilità di impiego ad altri campi, come quello medico o quello delle interfacce uomo-macchina.


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Galaxy S6 Edge: lo smartphone con schermo curvo visto da dentro

Written By Unknown on Rabu, 08 April 2015 | 21.12

Solo l'anno scorso Samsung veniva considerata la società che produceva top di gamma "cheap", con materiali discutibili e design raffazzonato. Da marzo invece la situazione si è totalmente ribaltata, con i coreani che sono diventati fra i punti di riferimento del settore in chiave di design. Tutto merito dei nuovi materiali e della nuova estetica di Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, impeccabili su molti aspetti.

Samsung Galaxy S6 Edge

Ma non su tutti: un design più ricercato comporta delle penalizzazioni su determinati fronti, come ad esempio quello strutturale e delle funzionalità: Samsung ha rimosso la possibilità di sostituire la batteria in maniera semplice, ed in più ha fatto fuori anche lo slot per schede di memoria microSD. Modifiche che potrebbero pesare molto per l'utente storico Samsung abituato da tempo a queste opzioni.

La complessità strutturale dei nuovi smartphone pesa anche sulla valutazione della semplicità di eventuali riparazioni: secondo iFixit, storica firma che effettua i teardown degli smartphone più celebri, Galaxy S6 Edge è un disastro da riparare. La società di riparazioni ha consegnato un punteggio di 3 su 10 come "Repairability Score", che ci consiglia di essere molto cauti nei lavori di disassemblaggio e rivolgerci a personale esperto in caso di eventuali danni.

Una volta giunti alla componente da sostituire, la procedura da portare a termine sarà estremamente semplice, grazie al fatto che molte componenti sono "indipendenti" e modulari. Il problema è arrivare alla componentistica: anche se per sostituire uno degli elementi integrati non è più necessario rimuovere il display (come su Galaxy S5), l'uso massiccio di adesivo rende molto delicate le operazioni.

Display e scocca, entrambi in vetro, sono installati con un collante molto forte, mentre la batteria è dislocata fra una struttura intermedia e la scheda madre, ermeticamente (o quasi) sigillata con il display. iFixit conclude con una nota non di certo rassicurante: "Sostituire il vetro senza distruggere il display sarà molto difficile". Del resto è un epilogo che avevamo visto con molti dispositivi con scocca metallica, a cui nemmeno Samsung si è potuta esimere.


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MSI GT80 Titan SLI: notebook gaming da sogno con tastiera meccanica

Progettato per divenire il punto di riferimento del gaming su notebook, MSI GT80 Titan SLI è probabilmente uno dei prodotti più particolari ad essere mai entrati nella nostra redazione. Si tratta di un computer portatile estremamente sui generis caratterizzato da una serie di numeri da primato: pesa 4,5kg ed è spesso quasi 5cm, cifre che rendono il nuovo notebook per videogiocatori di MSI non proprio il massimo sul fronte della trasportabilità. A giustificare questi numeri troviamo un comparto hardware di assoluto rilievo, in grado di sbaragliare in termini di potenza computazionale e capacità grafiche svariati modelli di sistemi desktop disponibili sul mercato.

Ma GT80 Titan SLI vanta anche un altro primato, se vogliamo anche più tangibile rispetto ai freddi numeri: è il primo computer portatile ad integrare una tastiera meccanica, caratteristica ormai sempre più ambita dai giocatori hardcore e soggetto di disquisizioni e pareri contrastanti. I singoli tasti meccanici si attivano in seguito all'applicazione di una forza inferiore rispetto alle più tradizionali tastiere a membrana, per via dell'uso di interruttori per l'appunto meccanici che si attivano senza che sia necessario portare il tasto a fine corsa. MSI ha scelto per il suo GT80 Titan SLI interruttori Cherry MX, considerati fra i migliori dalla community di gamer.

MSI GT80 Tital SLI

Ma un notebook per videogiocatori che si rispetti non può prescindere da una caratterizzazione hardware estremamente avanzata, e nemmeno su questo aspetto il notebook di MSI lascia molti margini di miglioramento. Il display utilizza un pannello LCD IPS da 18,4" di diagonale rivestito con uno strato anti-riflesso. Supporta una risoluzione nativa di 1920x1080 pixel, Full HD quindi, una scelta che si rivela più che azzeccata vista la destinazione d'uso. Una risoluzione superiore avrebbe richiesto un onere sul fronte grafico sensibilmente più elevato, non portando d'altra parte miglioramenti consistenti in termini di resa visiva.

Sotto l'imponente chassis di GT80 Titan SLI troviamo hardware di primissimo livello: il processore è un Intel Core i7-4720HQ, da quattro core, e in grado di gestire un massimo di otto thread grazie alla tecnologia Hyper-Threading di Intel. La CPU ha un TDP da 54W, è prodotta a 22nm, raggiunge una frequenza operativa di 2,6GHz e riesce a spingersi fino a 3,6GHz con la tecnologia Turbo Boost. Il notebook di MSI è di fatto anche una potente workstation grazie alla CPU e ai 16GB di RAM integrati, ed è in grado di operare con estrema disinvoltura anche con carichi computazionali decisamente elevati.

Modello

MSI GT80 Titan SLI
CPU Intel Core i7-4720HQ
GPU 2 x NVIDIA GeForce GTX 980M in SLI su slot MXM
chipset Intel HM87
memoria 16 GB DDR3L-1600 (Max 32 GB)
schermo 18,4 pollici 1920x1080 pixel
storage SSD 2x128GB (Raid 0)
storage HDD 1TB 7.200rpm
lettore ottico masterizzatore Blu-Ray
webcam Full HD 30fps
lettore memoria SD (XC/HC)
LAN Killer DoubleShot Pro Gb LAN
Wireless LAN Killer DoubleShot Pro 11ac
Bluetooth si, v4.1
HDMI 1 (v1.4)
Display Port 2 Mini (v1.2)
USB 5 (3.0)
dimensioni 456 x 330 x 49 mm
peso 4,5Kg
batteria 89 WHr

Ma è naturalmente il sottosistema grafico quello più curato, con due GeForce GTX 980M in SLI, per un massimo di 8GB di RAM GDDR5, installate su altrettanti slot MXM, elemento che stabilisce anche un certo livello di "aggiornabilità", potendo installare in futuro altre schede video MXM più potenti. GT80 Titan SLI può essere collegato con un setup triple-monitor grazie alle porte HDMI (1) e DisplayPort (2) disposte lungo il lato posteriore del sistema. Il sottosistema di archiviazione nel modello da noi testato è invece curato da due SSD in Raid 0 per un totale di 256GB di spazio d'archiviazione e un'unità meccanica da 1 Terabyte per il salvataggio dei dati.

Il tutto viene alimentato da una generosa batteria agli ioni di litio da 89Wh, capacità superiore rispetto a molti altri portatili più tradizionali. Non bisogna aspettarsi tuttavia un'autonomia operativa da primato con GT80 Titan SLI: l'hardware integrato è decisamente ostico da gestire sul fronte dei consumi e la grossa batteria fa quel che può per mantenere in vita il portatile per il maggior tempo possibile. GT80 Titan SLI è comunque un computer portatile abbastanza "sedentario", un desktop replacement più che un dispositivo da portare in giro su base giornaliera.

MSI GT80 Titan SLI

Proprio per questo, nella stragrande maggioranza delle situazioni andrà utilizzato collegandolo ad una presa di corrente attraverso il suo enorme alimentatore da 330W, disponibile naturalmente nella dotazione originale. In quest'ultima troveremo anche un tappetino in stoffa a maglia fine e un poggiapolsi, utile soprattutto nelle sessioni di gioco prolungate per mantenere le braccia alla stessa altezza dei tasti, e quindi assumere una posizione più ergonomica. La chicca conclusiva? Il touchpad che diventa quando serve un futuristico tastierino numerico.

È disposto sulla destra della tastiera meccanica e premendo il tasto Num Lock si "accenderà" una griglia con i vari numeri e pulsanti del tastierino grazie ad una retroilluminazione a LED rossi. Si tratta di una caratteristica particolarmente piacevole da un punto di vista puramente scenico, e che si rivela anche parecchio funzionale e comoda da usare. Nelle prossime pagine analizzeremo le performance del nuovo computer portatile MSI, sia sul fronte CPU che su quello delle GPU, così come la sua autonomia operativa, la qualità del display IPS integrato e il sottosistema di storage.


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Square Enix conferma nuovo Deus Ex

Il reveal definitivo avverrà con il numero di maggio della rivista Game Informer, ma ci sono già i primi screenshot e la conferma ufficiale di Square Enix. Il seguito diretto dell'ottimo Human Revolution si chiamerà, quindi, Mankind Devided e arriverà su PC, PS4 e Xbox One.

Mankind Devided si concentrerà sulle crescenti tensioni tra chi è avverso ai potenziamenti biomeccanici e i cosiddetti Transumanisti, ovvero coloro che appoggiano la ricerca sugli esseri umani. Il giocatore impersonerà ancora una volta Adam Jensen, già protagonista di Human Revolution. L'agente fa adesso parte di una task force internazionale che ha l'obiettivo di braccare i terroristi potenziati ciberneticamente.

Il giocatore potrà fare delle scelte lungo il suo cammino che lo porterà a stanare l'organizzazione criminale. Square Enix promette un miglioramento dell'intelligenza artificiale sia per quanto riguarda la componente stealth che per quella da sparatutto.

Mankind Divided esplorerà le conseguenze di uno dei finali di Human Revolution, quello in cui i Transumanisti si ribellano agli Illuminati. Mankind Devided non consentirà di importare i salvataggi da Human Revolution, per cui semplicemente due dei tre precedenti finali verranno ignorati. Una cosa peraltro già successa nel franchise di Deus Ex, visto che Deus Ex 2: Invisible War portava avanti un'interpretazione unica nata dai tre possibili finali dell'originale Deus Ex.

Come precedentemente rivelato, Deus Ex Mankind Devided sarà basato sul nuovo motore grafico Dawn Engine. Progettato per il PC e per le console di nuova generazione, Dawn è basato su una versione fortemente modificata del Glacier 2 Engine di IO Interactive.


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LG e il caso del pannello 8K che anticipa un nuovo iMac

Written By Unknown on Selasa, 07 April 2015 | 21.12

La scorsa settimana LG ha pubblicato un annuncio nel quale svela il nuovo display Quad Ultra-High Definition dalla risoluzione di 7680x4320 pixel, ovvero il quadruplo di un attuale display 4K. Fin qui nulla di strano o sorprendente, a parte l'impressionante numero di pixel, se non che all'interno dell'annuncio LG fa riferimento ad un improbabile sistema "Apple iMac 8K".

All'interno dell'annuncio LG descrive la tecnologia che le ha permesso di condensare un così elevato numero di pixel all'interno di un display e cita le partnership con varie compagnie, tra cui la Mela: "Apple ha inoltre annunciato il rilascio di un iMac 8K più avanti nel corso dell'anno". Sistema che la compagnia di Cupertino non ha mai pubblicamente annunciato.

Apple ha rilasciato lo scorso ottobre il nuovo sistema iMac 5K da 27 pollici, un all-in-one che accoglie un display da 14,7 milioni di pixel nello stesso form factor dei sistemi iMac 27 "standard". Che Apple voglia aggiornare la linea iMac così rapidamente sembra una cosa piuttosto inusuale ed è altresì strano che un partner del calibro di LG riveli pubblicamente futuri prodotti Apple prima che questa ne dia ufficialmente l'annuncio.

L'annuncio, comparso online lo scorso 31 marzo è stato inizialmente considerato come un pesce d'aprile anticipato anche se le informazioni sono iniziate a circolare sui media di settore solo nei giorni scorsi. Nelle ultime ore l'annuncio è stato rimosso, forse per il clamore suscitato dalla stampa che ha allertato le sentinelle di Cupertino.


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Google Chrome Portable

scheda aggiornata 2 ore fa

Google Chrome Portable è una versione estremamente leggera e portatile del browser Google Chrome, ottimizzato in modo tale da poter essere facilmente trasportato.


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Intel, nuovi SSD serie 750PCIe e 535 SATA, anche M.2

Written By Unknown on Senin, 06 April 2015 | 21.12

Intel ha rilasciato due nuove famiglie di Solid State Drive, molto differenti fra loro. La serie 750 è pensata per sistemi desktop casalinghi di fascia alta ad alte prestazioni così come per le workstation. Siamo di fronte a unità dotate di interfaccia PCIe, che può sfruttare la bandwidth di quattro linee PCIe 3.0, quadruplicando quindi il potenziale in termini di transfer fate rispetto ad unità SATA 6Gbps.

Due sono i formati (Add-in-Card simili alle schede video e 2,5 pollici), così come sono due le capienze, 400GB o 1,2TB. Le prestazioni cambiano molto in base proprio alla capienza, e alla conseguente capacità di saturare al meglio tutte le linee del controller. Il modello da 400GB è infatti accreditato di 2200MB/s in lettura e 900MB/s in scrittura, mentre il modello da 1,2TB si spinge fino a 2400MB/s in lettura e 1200MB/s in scrittura.


(Le proporzioni non sono quelle reali)

Più consumer è invece la seconda serie, adatta anche a sistemi embedded. La famiglia 535 è realizzata nel form factor da 2,5 pollici slim e in quello M.2 da 80mm sfruttando chip a 16nm, con un numero maggiore di tagli a disposizione. Disponibili unità da 120GB, 180GB, 240GB, 360GB per entrambi i formati, mentre con i 2,5 pollici si ha a disposizione anche un 480GB. A livello di prestazioni Intel dichiara per tutti i tagli 540MB/s in lettura e 480/490MB/s in scrittura. Intel non indica i prezzi, mentre la disponibilità dovrebbe essere immediata o comunque a brevissimo termine.


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Apple: accertamenti sul servizio musicale ancor prima della sua nascita

Questa estate Apple potrebbe effettuare il rebrand di Beats Music lanciandolo come servizio proprietario e con una nuova veste grafica. Tuttavia, il rilascio della novità potrebbe essere compromesso dall'Antitrust europeo, che ha già avviato delle indagini sul nuovo software ancora prima che il prodotto sia ufficializzato e i lavori di sviluppo portati a conclusione.

Beats Music è un concorrente di Spotify, un servizio per l'ascolto musicale in streaming. Si tratta di una categoria di prodotto che ha cambiato sensibilmente le modalità d'ascolto della musica liquida, con gli utenti passati dall'acquisto dei brani all'ascolto "live" durante lo stesso download. Se pensiamo che iTunes funzionava con il vecchio concetto, è chiaro che Apple abbia un cocente interesse a passare al nuovo che avanza.

Soprattutto se consideriamo l'acquisizione miliardaria di Beats, la più costosa operata dal gigante di Cupertino in tutta la sua storia. Gli analisti già speculano sul lancio del nuovo servizio, prevedendone il successo: sfruttando la grossa base d'utenza di cui dispone nel settore mobile e la predisposizione alla spesa del cliente medio Apple, la società potrebbe infatti infliggere un duro colpo alle varie start-up che hanno faticato nel corso degli anni per ritagliarsi un nome.

Ma ancora prima di nascere Apple sta incontrando i primi ostacoli. Il Financial Times ha riportato giovedì che molte firme del settore musicale digitale e major discografiche sono state contattate dalla Commissione Europea a riguardo degli accordi che stanno trattando con Apple per il nuovo servizio. Attraverso un questionario, le compagnie hanno risposto a domande ben specifiche aventi l'obiettivo di indagare su eventuali condizioni illegittime.

Ad aver svegliato l'Antitrust europeo probabilmente alcune indiscrezioni riguardo ad un possibile costo inferiore del servizio rispetto ai concorrenti. Si tratta di un'eventualità possibile solo con condizioni diverse rispetto a quelle a cui devono sottostare Spotify e simili, con Apple che avrebbe potuto cercare di sfruttare la sua posizione dominante del mercato. Ma le indiscrezioni sono state smentite negli scorsi giorni, e sembra che il nuovo servizio di Apple - se ci sarà mai - avrà prezzi allineati a quelli delle proposte già esistenti sul mercato.


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Pacapong è un divertente gioco che mette insieme Pong, Pac-Man e Space Invaders

È assolutamente da provare perché è facile da scaricare e da installare e perché regala un coinvolgente tuffo nel passato. I giocatori, infatti, devono muovere due racchette virtuali ai lati come in Pong, mentre in centro si trova uno schema che ricalca uno dei livelli di Pac-Man.

Pacapong

Bisogna rimandare la pallina dall'altra parte cercando di intercettare le sfere che trasformano i fantasmini in fantasmini vulnerabili. Si può anche cercare di cogliere il piccolo logo di Space Invaders per dare un altro svantaggio competitivo all'avversario. Si gioca infatti in due in multiplayer locale.

Ma non è tutto! A tratti farà la sua comparsa sulla scena anche Donkey Kong che, come se non bastasse la già enorme confusione che imperversa sullo schermo, lancerà dei barili che i due giocatori dovranno assolutamente evitare!

Pacapong è interessante anche sul piano tecnico, pur restando ovviamente un giochino immediato installabile su quasi tutti i PC. La sua grafica, infatti, è a 1080p e il frame rate di 60fps. Inoltre, supporta il gamepad.

È disponibile per Windows, Mac OS X e Linux, le sue dimensioni sono di 5mb e lo potete scaricare gratuitamente da questo indirizzo.


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Da HP nuove soluzioni per semplificare lo sviluppo ed il mantenimento di app mobile

HP ha annunciato il rilascio di nuovi e rinnovati strumenti software per ottimizzare l'esecuzione di ogni fase del ciclo di vita di un'app mobile, dalla creazione al rilascio fino alla gestione della post produzione, per venire incontro alle esigenze di quelle aziende che vogliono offrire al pubblico esperienze mobile di qualità.

Del resto negli anni recenti le app mobile hanno assunto un'importanza sempre maggiore, rappresentando spesso il punto di contatto più importante tra un'azienda e il pubblico. Per questo motivo le aziende sentono l'esigenza di proporre applicazioni che offrano una grande esperienza d'uso, incontrando i desideri e le esigenze del pubblico in termini di prestazioni, disponibilità, sicurezza, qualità e context-awareness. La capacità di rispondere alle esigenze degli utenti consente di ottenere elevate valutazioni all'interno degli store delle app, portando quindi ad un miglior posizionamento delle stesse per attrarre nuovi clienti e maggiori ricavi.

Chi si occupa dello sviluppo di app sa bene quanto sia complesso tutto ciò, avendo a che fare con una variegata gamma di sistemi operativi, reti e piattaforme tutti in costante evoluzione ed espansione. HP cerca di semplificare questo processo fornendo una serie di soluzioni basate sulle proprie capacità di analitica Big Data, gestione delle operazioni IT e sicurezza.

HP ha rilasciato in particolare una nuova offerta che sfrutta la piattaforma Big Data HP Haven che permette alle aziende di controllare l'integrità e la robustezza delle loro app mobile e di misurare l'esperienza utente e il riscontro nel pubblico. HP App Pulse Mobile monitora e analizza costantemente prestazioni, stabilità e sfruttamento di risorse da parte delle app, fornendo inoltre un indice chiamato "FunDex" (qui un approfondimento) che offre una visione d'insieme dei fattori che incidono negativamente sull'esperienza utente e propone suggerimenti per risolvere gli eventuali problemi.

Per quanto concerne la fase di sviluppo e produzione, HP ha rilasciato una nuova versione di HP Agile Manager che si integra in realtime con HP Application Lifecycle Management per sincronizzare i team di lavoro e offrire a ciascuno informazioni aggornate e approfondite sullo stato di ciascuna release di applicazione. Lo stesso Application Lifecycle Management è stato aggiornato e semplifica la gestione dei test tra i team di sviluppo.

Proprio sul versante del testing HP ha rilasciato le nuove versoni di HP Mobile Center, HP Network Virtualization e HP Service Virtualization, tutti con lo scopo di semplificare il test delle app sui dispositivi e la verifica delle prestazioni su varie reti. Infine per la fase di post produzione si segnala il rilascio delle nuove versioni di HP LoadRunner e di HP Performance Center, unitamente a StormRunner Load, allo scopo di aiutare il team di sviluppo e mantenimento a fare fronte ai picchi di carico conservando disponibilità e reattività.

Le nuove versioni degli strumenti HP Application Lifecycle Management sono inoltre integrate con la suite di protezione delle applicazioni HP Fortify, che ha lo scopo di valutare la sicurezza dell'applicazione in ogni fase del ciclo di vita.

Tutti i nuovi strumenti sono già disponibili ed è inoltre possibile provare gratuitamente HP App Pulse Mobile a partire da questa pagina.


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Da HP nuove soluzioni per semplificare lo sviluppo ed il mantenimento di app mobile

Written By Unknown on Minggu, 05 April 2015 | 21.12

HP ha annunciato il rilascio di nuovi e rinnovati strumenti software per ottimizzare l'esecuzione di ogni fase del ciclo di vita di un'app mobile, dalla creazione al rilascio fino alla gestione della post produzione, per venire incontro alle esigenze di quelle aziende che vogliono offrire al pubblico esperienze mobile di qualità.

Del resto negli anni recenti le app mobile hanno assunto un'importanza sempre maggiore, rappresentando spesso il punto di contatto più importante tra un'azienda e il pubblico. Per questo motivo le aziende sentono l'esigenza di proporre applicazioni che offrano una grande esperienza d'uso, incontrando i desideri e le esigenze del pubblico in termini di prestazioni, disponibilità, sicurezza, qualità e context-awareness. La capacità di rispondere alle esigenze degli utenti consente di ottenere elevate valutazioni all'interno degli store delle app, portando quindi ad un miglior posizionamento delle stesse per attrarre nuovi clienti e maggiori ricavi.

Chi si occupa dello sviluppo di app sa bene quanto sia complesso tutto ciò, avendo a che fare con una variegata gamma di sistemi operativi, reti e piattaforme tutti in costante evoluzione ed espansione. HP cerca di semplificare questo processo fornendo una serie di soluzioni basate sulle proprie capacità di analitica Big Data, gestione delle operazioni IT e sicurezza.

HP ha rilasciato in particolare una nuova offerta che sfrutta la piattaforma Big Data HP Haven che permette alle aziende di controllare l'integrità e la robustezza delle loro app mobile e di misurare l'esperienza utente e il riscontro nel pubblico. HP App Pulse Mobile monitora e analizza costantemente prestazioni, stabilità e sfruttamento di risorse da parte delle app, fornendo inoltre un indice chiamato "FunDex" (qui un approfondimento) che offre una visione d'insieme dei fattori che incidono negativamente sull'esperienza utente e propone suggerimenti per risolvere gli eventuali problemi.

Per quanto concerne la fase di sviluppo e produzione, HP ha rilasciato una nuova versione di HP Agile Manager che si integra in realtime con HP Application Lifecycle Management per sincronizzare i team di lavoro e offrire a ciascuno informazioni aggornate e approfondite sullo stato di ciascuna release di applicazione. Lo stesso Application Lifecycle Management è stato aggiornato e semplifica la gestione dei test tra i team di sviluppo.

Proprio sul versante del testing HP ha rilasciato le nuove versoni di HP Mobile Center, HP Network Virtualization e HP Service Virtualization, tutti con lo scopo di semplificare il test delle app sui dispositivi e la verifica delle prestazioni su varie reti. Infine per la fase di post produzione si segnala il rilascio delle nuove versioni di HP LoadRunner e di HP Performance Center, unitamente a StormRunner Load, allo scopo di aiutare il team di sviluppo e mantenimento a fare fronte ai picchi di carico conservando disponibilità e reattività.

Le nuove versioni degli strumenti HP Application Lifecycle Management sono inoltre integrate con la suite di protezione delle applicazioni HP Fortify, che ha lo scopo di valutare la sicurezza dell'applicazione in ogni fase del ciclo di vita.

Tutti i nuovi strumenti sono già disponibili ed è inoltre possibile provare gratuitamente HP App Pulse Mobile a partire da questa pagina.


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Apple: accertamenti sul servizio musicale ancor prima della sua nascita

Questa estate Apple potrebbe effettuare il rebrand di Beats Music lanciandolo come servizio proprietario e con una nuova veste grafica. Tuttavia, il rilascio della novità potrebbe essere compromesso dall'Antitrust europeo, che ha già avviato delle indagini sul nuovo software ancora prima che il prodotto sia ufficializzato e i lavori di sviluppo portati a conclusione.

Beats Music è un concorrente di Spotify, un servizio per l'ascolto musicale in streaming. Si tratta di una categoria di prodotto che ha cambiato sensibilmente le modalità d'ascolto della musica liquida, con gli utenti passati dall'acquisto dei brani all'ascolto "live" durante lo stesso download. Se pensiamo che iTunes funzionava con il vecchio concetto, è chiaro che Apple abbia un cocente interesse a passare al nuovo che avanza.

Soprattutto se consideriamo l'acquisizione miliardaria di Beats, la più costosa operata dal gigante di Cupertino in tutta la sua storia. Gli analisti già speculano sul lancio del nuovo servizio, prevedendone il successo: sfruttando la grossa base d'utenza di cui dispone nel settore mobile e la predisposizione alla spesa del cliente medio Apple, la società potrebbe infatti infliggere un duro colpo alle varie start-up che hanno faticato nel corso degli anni per ritagliarsi un nome.

Ma ancora prima di nascere Apple sta incontrando i primi ostacoli. Il Financial Times ha riportato giovedì che molte firme del settore musicale digitale e major discografiche sono state contattate dalla Commissione Europea a riguardo degli accordi che stanno trattando con Apple per il nuovo servizio. Attraverso un questionario, le compagnie hanno risposto a domande ben specifiche aventi l'obiettivo di indagare su eventuali condizioni illegittime.

Ad aver svegliato l'Antitrust europeo probabilmente alcune indiscrezioni riguardo ad un possibile costo inferiore del servizio rispetto ai concorrenti. Si tratta di un'eventualità possibile solo con condizioni diverse rispetto a quelle a cui devono sottostare Spotify e simili, con Apple che avrebbe potuto cercare di sfruttare la sua posizione dominante del mercato. Ma le indiscrezioni sono state smentite negli scorsi giorni, e sembra che il nuovo servizio di Apple - se ci sarà mai - avrà prezzi allineati a quelli delle proposte già esistenti sul mercato.


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Intel, nuovi SSD serie 750PCIe e 535 SATA, anche M.2

Intel ha rilasciato due nuove famiglie di Solid State Drive, molto differenti fra loro. La serie 750 è pensata per sistemi desktop casalinghi di fascia alta ad alte prestazioni così come per le workstation. Siamo di fronte a unità dotate di interfaccia PCIe, che può sfruttare la bandwidth di quattro linee PCIe 3.0, quadruplicando quindi il potenziale in termini di transfer fate rispetto ad unità SATA 6Gbps.

Due sono i formati (Add-in-Card simili alle schede video e 2,5 pollici), così come sono due le capienze, 400GB o 1,2TB. Le prestazioni cambiano molto in base proprio alla capienza, e alla conseguente capacità di saturare al meglio tutte le linee del controller. Il modello da 400GB è infatti accreditato di 2200MB/s in lettura e 900MB/s in scrittura, mentre il modello da 1,2TB si spinge fino a 2400MB/s in lettura e 1200MB/s in scrittura.


(Le proporzioni non sono quelle reali)

Più consumer è invece la seconda serie, adatta anche a sistemi embedded. La famiglia 535 è realizzata nel form factor da 2,5 pollici slim e in quello M.2 da 80mm sfruttando chip a 16nm, con un numero maggiore di tagli a disposizione. Disponibili unità da 120GB, 180GB, 240GB, 360GB per entrambi i formati, mentre con i 2,5 pollici si ha a disposizione anche un 480GB. A livello di prestazioni Intel dichiara per tutti i tagli 540MB/s in lettura e 480/490MB/s in scrittura. Intel non indica i prezzi, mentre la disponibilità dovrebbe essere immediata o comunque a brevissimo termine.


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Pacapong è un divertente gioco che mette insieme Pong, Pac-Man e Space Invaders

È assolutamente da provare perché è facile da scaricare e da installare e perché regala un coinvolgente tuffo nel passato. I giocatori, infatti, devono muovere due racchette virtuali ai lati come in Pong, mentre in centro si trova uno schema che ricalca uno dei livelli di Pac-Man.

Pacapong

Bisogna rimandare la pallina dall'altra parte cercando di intercettare le sfere che trasformano i fantasmini in fantasmini vulnerabili. Si può anche cercare di cogliere il piccolo logo di Space Invaders per dare un altro svantaggio competitivo all'avversario. Si gioca infatti in due in multiplayer locale.

Ma non è tutto! A tratti farà la sua comparsa sulla scena anche Donkey Kong che, come se non bastasse la già enorme confusione che imperversa sullo schermo, lancerà dei barili che i due giocatori dovranno assolutamente evitare!

Pacapong è interessante anche sul piano tecnico, pur restando ovviamente un giochino immediato installabile su quasi tutti i PC. La sua grafica, infatti, è a 1080p e il frame rate di 60fps. Inoltre, supporta il gamepad.

È disponibile per Windows, Mac OS X e Linux, le sue dimensioni sono di 5mb e lo potete scaricare gratuitamente da questo indirizzo.


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Intel, nuovi SSD serie 750PCIe e 535 SATA, anche M.2

Written By Unknown on Sabtu, 04 April 2015 | 21.12

Intel ha rilasciato due nuove famiglie di Solid State Drive, molto differenti fra loro. La serie 750 è pensata per sistemi desktop casalinghi di fascia alta ad alte prestazioni così come per le workstation. Siamo di fronte a unità dotate di interfaccia PCIe, che può sfruttare la bandwidth di quattro linee PCIe 3.0, quadruplicando quindi il potenziale in termini di transfer fate rispetto ad unità SATA 6Gbps.

Due sono i formati (Add-in-Card simili alle schede video e 2,5 pollici), così come sono due le capienze, 400GB o 1,2TB. Le prestazioni cambiano molto in base proprio alla capienza, e alla conseguente capacità di saturare al meglio tutte le linee del controller. Il modello da 400GB è infatti accreditato di 2200MB/s in lettura e 900MB/s in scrittura, mentre il modello da 1,2TB si spinge fino a 2400MB/s in lettura e 1200MB/s in scrittura.


(Le proporzioni non sono quelle reali)

Più consumer è invece la seconda serie, adatta anche a sistemi embedded. La famiglia 535 è realizzata nel form factor da 2,5 pollici slim e in quello M.2 da 80mm sfruttando chip a 16nm, con un numero maggiore di tagli a disposizione. Disponibili unità da 120GB, 180GB, 240GB, 360GB per entrambi i formati, mentre con i 2,5 pollici si ha a disposizione anche un 480GB. A livello di prestazioni Intel dichiara per tutti i tagli 540MB/s in lettura e 480/490MB/s in scrittura. Intel non indica i prezzi, mentre la disponibilità dovrebbe essere immediata o comunque a brevissimo termine.


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